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    Truffa fondi UE, tre imprenditori in manette a Lamezia. Nel capannone morirono 3 operai

     

    Truffa fondi UE, tre imprenditori in manette a Lamezia. Nel capannone morirono 3 operai

    09 ott 14 Tre imprenditori di Latina, i fratelli Maurizio, Roberto e Salvatore Martena, titolari della società Ilsap di Velletri, sono stati arrestati dalla Guardia di finanza di Catanzaro per truffa all'Unione europea e allo Stato, falsità ideologiche e abuso. Sono stati sottoposti all'obbligo di dimora, inoltre, un docente universitario di Napoli e un consulente della società. Sono stati sequestrati conti correnti, quote societarie e un capannone a Lamezia Terme per un valore di 11 milioni di euro. I provvedimenti restrittivi e i sequestri sono stati disposti dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Velletri. I tre fratelli arrestati operano nel settore della produzione di carburanti. Il docente universitario di Napoli sottoposto all'obbligo di dimora è coinvolto nell'inchiesta in qualità di tecnico nominato dal Ministero delle Attività produttive per valutare la pratica relativa alla concessione dei fondi comunitari. Il consulente tecnico, invece, aveva il ruolo di intermediario tra la società e il Ministero che doveva erogare i contributi pubblici.

    Nello stabilimento morirono 3 operai. Nello stabilimento industriale sequestrato stamane a Lamezia Terme dal Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro della Guardia di finanza per una truffa ai danni dell'Unione Europea a settembre dello scorso anno morirono tre operai a causa dello scoppio di un silos. Nell'inchiesta sulla truffa per i fondi europei i militari della Guardia di finanza hanno raccolto numerosi documenti tecnici e fotografici che sono confluiti in un'informativa depositata alla Procura della Repubblica di Velletri. Nell'inchiesta sono coinvolte complessivamente sei persone. Per ottenere i fondi sarebbero state usate anche fatture e documenti falsi per dimostrare spese e costi che in realtà non sono mai stati sostenuti.

    Carburante da carcasse animali. Volevano produrre un innovativo carburante 'bioavio' per l'aeronautica civile attraverso la lavorazione degli scarti della macellazione, in particolare da carcasse di bovini. E per realizzare questo progetto la società Ilsap di Velletri ha ottenuto fondi europei e nazionali per 11 milioni di euro per la realizzazione di uno stabilimento a Lamezia Terme. La Guardia di finanza di Catanzaro, però, ha scoperto che il progetto era solamente una truffa per ottenere i fondi pubblici. Nel progetto era previsto anche l'utilizzo del carburante 'bioavio' per gli impianti di produzione di energia alimentati da turbine a gas. Il combustibile, secondo il progetto presentato al Ministero dello sviluppo economico per ottenere i finanziamenti, doveva servire anche per diluire il gasolio utilizzato nell'aviazione civile in modo da ridurre l'inquinamento e, in particolare, le emissioni di anidride carbonica. I finanzieri di Catanzaro hanno però scoperto l'inconsistenza del progetto sin dalle prime fasi dell'indagine, quando i militari, accedendo all'interno dell'stabilimento di Lamezia Terme, si sono resi conto che non era stata avviata alcuna significativa attività di studio e ricerca. Nel corso delle indagini i finanzieri hanno compiuto anche numerose perquisizioni nel corso delle quali sono stati sequestrati i documenti relativi al progetto. Una volta accertata l'inconsistenza del progetto i finanzieri hanno provveduto a segnalare la vicenda al Ministero dello sviluppo economico, che ha bloccato l'erogazione dei finanziamenti. Il docente universitario di Napoli coinvolto nell'inchiesta, nominato dal Ministero dello Sviluppo economico quale esperto scientifico per la valutazione degli aspetti tecnici ed i contenuti innovativi del progetto, è accusato di avere promosso senza esitare l'assegnazione del finanziamento pubblico. Dalle indagini è emerso anche che il dipartimento universitario a cui il docente apparteneva ha effettuato, nei confronti della stessa Ilsap, alcune consulenze del valore complessivo di 660 mila euro. Il docente, inoltre, proprio in relazione al progetto della Ilsap, ha ricevuto, secondo i finanzieri di Catanzaro, somme in denaro confluite sui suoi conti personali.

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