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Estorsione a imprenditore veneto, 4 mln di beni sequestrati da Gdf a Reggio
Estorsione a imprenditore veneto, 4 mln di beni sequestrati da Gdf a Reggio 03 mar 14 Il Comando provinciale di Reggio Calabria e lo Scico di Roma della Guardia di finanza hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale reggino, di imprese e beni per un valore complessivo di oltre quattro milioni di euro. Secondo le indagini, i beni sequestrati sono riconducibili a due persone ritenute affiliate a cosche della 'ndrangheta e già arrestate in precedenza dai carabinieri perché accusate di azioni estorsive, attuate con modalità mafiose, ai danni di un imprenditore edile della provincia di Padova, impegnato nell' esecuzione di lavori nella Piana di Gioia Tauro. Le indagini patrimoniali, coordinate dalla Dda di Reggio Calabria, hanno portato ad individuare imprese e beni mobili ed immobili, tutti riconducibili ai presunti estorsori, per un valore complessivo dimostratosi sproporzionato rispetto ai redditi da loro dichiarati e, per questo motivo, sottoposti a sequestro. I beni sequestrati stamane dai militari della Guardia di finanza di Reggio Calabria sono riconducibili a Gregorio Cacciola, di 63 anni, e Michelangelo Garruzzo, 54 anni, entrambi di Rosarno. I due sono stati arrestati il 18 ottobre scorso dai carabinieri di Padova e di Reggio Calabria perché accusati di estorsione con modalità mafiose nei confronti di un imprenditore della provincia di Padova impegnato in lavori in Veneto e non nella Piana di Gioia Tauro, come si era appreso in un primo tempo. I finanzieri del Gico e del comando provinciale di Reggio Calabria, delegati dalla Dda, hanno effettuato indagini economico - patrimoniali nei confronti dei due indagati e dei loro familiari ed è emersa una sproporzione tra le attività economiche possedute ed i redditi dichiarati. Tra i beni sequestrati ci sono una società nel settore alberghiero e della ristorazione a Motta di Livenza (Treviso); un'azienda agricola a Rosarno, un fabbricato e due automobili.
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