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    Gerardo Sacco "Visita Papa momento di forte commozione"

     

     

    Gerardo Sacco "Visita Papa momento di forte commozione"

    23 giu 14 "La visita di sabato 21 giugno del Santo Padre in Calabria ha costituito un momento di forte commozione e felicità per l'orafo Gerardo Sacco che, su invito dal sindaco di Cassano allo Jonio, ha donato un calice ed una pisside utilizzati dal Pontefice durante la Santa Messa nella spianata di Sibari". E' quanto si afferma in un comunicato diramato dall'orafo crotonese. "In realtà - afferma Sacco - il vero dono l'ho ricevuto io. Perché è vero che ho omaggiato il Comune di Cassano con un calice ed una pisside, ma è altrettanto vero che il fatto che queste mie opere siano state tenute dal Santo Padre, è stato per me un omaggio di valore inestimabile". "Anche questa volta il maestro Sacco - riporta la nota - ha voluto raccontare attraverso le sue creazioni il Mediterraneo e le tradizioni sacre e archeologiche della Calabria, riuscendo a fonderle. Per la creazione del calice, è stato rispettato lo spirito di povertà annunciato dal Papa in più occasioni, tanto che esso è stato scolpito utilizzando un unico tronco d'ulivo, mentre per l'interno è stato utilizzato un rivestimento in metallo placcato in oro (questo è stato necessario per norma liturgica giacché esso dovrà contenere il prezioso Sangue di Cristo). Inizialmente il maestro non aveva ben presente cosa realizzare, ed il fatto che il simbolo dell'evangelista Luca fosse un toro, animale che allo stesso tempo rappresenta il territorio della sibaritide grazie al ritrovamento archeologico del Toro Cozzante, lo ha ispirato al punto tale di pensare di raffigurare esternamente i simboli dei 4 Evangelisti: l'uomo alato simbolo di Matteo; il leone simbolo di Marco; l'aquila simbolo di Giovanni ed infine il toro simbolo di Luca. La pisside, creata sempre in legno, porta un coperchio, attorno al quale sono riprodotte delle spighe di grano, simbolo del corpo di Cristo, mentre in cima è posizionata una Croce con 5 Jannacchè: sfere cave simbolo della cultura arbereshe le quali venivano donate dallo sposo alla sposa come pegno d'amore. Il numero cinque rappresenta il numero delle piaghe del Cristo e lo sposo diventa il Cristo stesso il quale dona la sua vita per la sposa che è la Chiesa". "Sono queste - ha concluso Sacco - le vere gioie e le grandi soddisfazioni che il lavoro riesce a darmi".

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