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    La Tomba 113 torna a Tortora

     

     

    La Tomba 113 torna a Tortora

    18 lug 13 Anche a Tortora, nell'esposizione museale "Frammenti del Passato" di Palazzo Casapesenna, da domani 19/07/2013, si potrà ammirare il ricchissimo e stupendo corredo funerario rinvenuto nella tomba 113, che fino a qualche giorno fa ha attirato l'attenzione dei visitatori della mostra archeologica “Restituzioni 2013 – Tesori d’arte restaurati”, organizzata da Banca Intesa San Paolo a Napoli, presso il Museo di Capodimonte. Si tratta di un corredo funerario quantitativamente consistente e di livello qualitativo piuttosto alto che permette di considerare la defunta un membro di rilievo all'interno della comunità di appartenenza, un'élite che al momento della sepoltura ne volle ostentare lo status sociale. Il nucleo principale degli oggetti che compongono il corredo, ovvero i vasi figurati, permette un inquadramento temporale negli anni finali del IV secolo a.C. La cassa tombale, orientata Nord-Sud e misurante circa 2,40 x 1,60 m, venne scoperta nel maggio 2002 durante una campagna di scavi condotta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria nella necropoli di San Brancato di Tortora, posta alle falde del colle Palècastro. Essa era costituita da una struttura a tegoloni in terrecotta disposti verticalmente (quattro sui lati lunghi e due sui lati corti) con un doppio filare di pietre calcaree di medie e piccole dimensioni, disposte a secco nell’intercapedine tra il taglio della fossa e le tegole stesse. All’interno della cassa lo scheletro era conservato solo in parte; mancavano, infatti, le estremità degli arti inferiori, buona parte della cassa toracica e del cranio, in quanto zone maggiormente soggette all'azione erosiva del terreno fortemente acido. Le spoglie appartenevano ad una donna alta circa 1,40 cm, intorno ai quarant'anni di età. Essa era disposta supina al centro della cassa, con le braccia distese lungo i fianchi, le mani conserte sul pube, in posizione leggermente diagonale rispetto alla cassa, verso il limite orientale della stessa. Il corredo, sistemato canonicamente sul fianco sinistro e ai piedi della inumata risulta composto da oltre quaranta reperti, la cui quasi totalità è a figure rosse o miniaturistica. Il restauro, avvenuto su proposta e sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, è stato interamente finanziato dalla fondazione Banca Intesa San Paolo, cui vanno i nostri doverosi ringraziamenti. Come pure vanno ringraziati la Soprintendente, Dott.ssa Simonetta Bonomi, e il Dott. Gregorio Aversa, responsabile di zona, che insieme all'Amministrazione Comunale hanno voluto il ritorno a Tortora della Tomba 113.

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