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Colpo dei Ros alle cosche della sibaritide, 23 arresti, anche consigliere comunale
Colpo dei Ros alle cosche della sibaritide, 23 arresti, anche consigliere comunale, sequestrati 40 mln di beni 19 giu 13 E' in corso da stamane una operazione dei Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza per l'arresto di 28 persone ritenute esponenti e gregari della cosca di 'ndrangheta 'Acri-Morfò di Rossano. Gli arresti vengono eseguiti a Rossano, Vigevano (Pavia), Viterbo, Parma e Cuneo. Gli arrestati sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, ricettazione, estorsioni, spaccio di droga, rapine e trasferimento fraudolento di valori. In totale sono stati posti sotto sequestro preventivo 25 beni immobili, 17 società, 45 conti correnti bancari, 45 autovetture e 7 polizze assicurative per un valore complessivo di circa 40 milioni di euro. --- Guarda il video della conferenza stampa Gli arrestati. Questo l'elenco delle persone arrestate stamane dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza: Nicola Acri, 34 anni, gia detenuto; Maurizio Barillari (44), già detenuto; Sergio Esposito (43), già detenuto; Giuseppe Ferrante (31), già detenuto; Salvatore Galluzzi (37), già detenuto; Gennarino Acri (31); Gianluca Fantasia, 38 anni; Roberto Feratti (56), di Vigevano (Pavia); Massimo Graziano (34); Isidoro Morfò (32); Salvatore Morfò (55); Luigi Polillo (31); Sergio Sapia (53); Gaetano Solferino (34); Orazio Acri (48); Arianna Calarotta (34); Salvatore Cropanise (35); Espedito Donato (47), di Gambolò (Pavia); Vincenzo Interlandi (54), di Gambolò (Pavia); Domenico Morfò (26); Lucia Morfò (34); Ivan Nicoletti (37) e Antonio Ruffo (40). Gli affari della cosca gestiti dalla moglie del boss. Era personalmente la moglie del boss della 'ndrangheta Nicola Acri a gestire gli affari della cosca. E' quanto emerge dalle indagini della Dda di Catanzaro che hanno portato all'arresto, da parte dei carabinieri di Cosenza, di 28 persone, tra cui la moglie di Acri, ritenute esponenti della cosca 'Acri-Morfo'. La moglie di Nicola Acri, secondo gli accertamenti dei carabinieri, è intestataria di alcune delle società che sono state sequestrate. La donna si occupava, secondo gli investigatori, di tutta la gestione economica ed organizzativa della cosca. Nicola Acri era stato arrestato nel novembre 2010 a Bologna al termine di un periodo di latitanza. Tra i reati contestati ad alcuni degli arrestati c'é anche la procurata inosservanza della pena sia di Nicola Acri che di Salvatore Galluzzo, anche lui arrestato a Vigevano nel 2011 al termine di un periodo di latitanza. Lombardo: Alterati equilibri di mercato: ''L'inchiesta condotta oggi dai carabinieri evidenzia un nuovo modus operandi delle organizzazioni criminali sempre più interessate a fare impresa". E' quanto ha detto il Procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, nel corso della conferenza stampa per illustrare gli esiti dell'operazione 'Stop' contro la cosca di 'ndrangheta di Rossano Calabro. ''Si assiste - ha aggiunto - ad una forte alterazione del sistema del libero mercato, in cui né i clienti né i gestori degli esercizi commerciali avevano più libertà di scegliere il prodotto migliore. Chi non accettava era spesso vittima di minacce e intimidazioni". Il comandante del Ros, generale Mario Parente, ha evidenziato che il "meccanismo aveva portato nelle casse della cosca Acri- Morfò un ingente quantitativo di denaro che veniva reinvestito in altre attività commerciali e nel finanziamento di attività sportive. Il business della organizzazione criminale era legato inoltre alla gestione delle slot machine". Il Procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri, ha ricordato che "é emblematico un passaggio delle intercettazioni telefoniche in cui Salvatore Morfò e suo figlio Isidoro si compiacciono che la gente sappia che dietro al candidato Ivan Nicoletti ci sono loro". Il Comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, Col. Francesco Ferace, ha infine ricordato che l'indagine ha avuto inizio nel 2010 dopo l'arresto del boss Nicola Acri e del suo braccio destro Salvatore Galluzzi. Riciclaggio attraverso società di calcio. L'ombra della cosca di 'ndrangheta 'Acri-Morfò si addensa anche sulla società calcistica dilettantistica 'Ssc Rossanese'. E' quanto emerge dall'inchiesta della Dda di Catanzaro che ha portato all'operazione compiuta stamane dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza. Una delle persone arrestate, Orazio Acri, avrebbe compiuto il riciclaggio di denaro di provenienza illecita attraverso la società di calcio di cui lui risultava titolare. Acri, infatti, attraverso finanziamenti alla società avrebbe compiuto il riciclaggio di denaro proveniente in particolare dall'usura. Molti assegni intestati alla Ssc Rossanese venivano girati ad un benzinaio vicino alla cosca che poi li cambiava, restituendo il denaro contante. Tra gli arrestati consigliere comunale. C'é anche un consigliere del Comune di Rossano tra le persone arrestate dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza nell' operazione contro la cosca di 'ndrangheta 'Acri-Morfò. Il consigliere comunale è stato eletto nel maggio del 2011 tra le fila dell'attuale maggioranza di centrodestra che amministra il Comune di Rossano. Al consigliere comunale, che svolge la professione di avvocato, sono stati concessi i domiciliari. Condizionate elezioni comunali. Le elezioni comunali di Rossano del 2011 sarebbero state condizionate dalla cosca della 'ndrangheta 'Acri-Morfò. E' quanto emerge dalle indagini della Dda di Catanzaro che hanno portato all'arresto di 28 persone ritenute esponenti della cosca. Tra gli arrestati c'é anche il consigliere comunale Ivan Nicoletti, del Pdl, posto ai domiciliari. Tra i reati contestati ad alcuni degli arrestati c'é anche quello di violenza e minacce per costringere gli elettori ad esprimere il loro voto per uno specifico candidato. In particolare, secondo quanto ricostruiscono gli inquirenti, in occasione delle elezioni comunali del 2011 alcuni componenti della cosca di 'ndrangheta avrebbero avvicinato numerosi elettori, raggiungendoli anche nelle loro abitazioni, costringendoli ad accordare la loro preferenza elettorale in favore di Ivan Nicoletti, avvocato e candidato al Consiglio comunale tra le fila del Pdl. Nicoletti e' accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Gli inquirenti ritengono che Nicoletti avesse stretti legami con esponenti della cosca, ed in particolare con Isidoro Morfò. Dalle indagini è emerso anche che un elettore di Rossano è stato picchiato per costringerlo a votare per Nicoletti. Quest'ultimo, secondo gli inquirenti, durante la campagna elettorale si sarebbe più volte informato con gli esponenti della cosca circa il procacciamento dei voti. Stamane la Dda di Catanzaro ha compiuto anche una perquisizione nei confronti di Nicoletti. Controllo del territorio anche sulla vendita del caffè. La cosca di 'ndrangheta degli Acri aveva il totale controllo della vendita di caffe' sia nella zona di Rossano ma anche nell'area di Rho (Milano). E' quanto emerge dalle indagini dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza che stamane hanno arrestato 28 persone. La cosca imponeva agli stabilimenti balneari, ai bar e ad altre attività commerciali di utilizzare principalmente il 'Pellegrino Caffe'' oppure, in sostituzione, il 'Jamaican Caffe'' o 'Pi.gi Caffe''. In alcuni casi, in modo particolare per i distributori automatici, la cosca obbligava i gestori a mescolare le miscele di caffé. Attraverso una stretta alleanza tra la cosca Acri e quella Farao-Marincola di Cirò Marina (Crotone) la distribuzione del 'Pellegrino Caffe'' era stata estesa e 'favorita' anche ad alcuni esercizi commerciale del nord Italia, in particolare nella zona di Rho, dove ci sarebbe una forte influenza della famiglia di 'ndrangheta del crotonese. Da numerose intercettazioni telefoniche e' emerso anche che i componenti della cosca organizzavano il reinvestimento dei proventi della vendita del caffé predisponendo l'acquisto di attività commerciali, in particolare gelaterie, anche negli Stati Uniti. Sequestrati 40 mln di beni. Beni per 40 milioni di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza nell'ambito dell'operazione condotta stamane in Calabria ed in altre regioni d'Italia contro la cosca 'Acri-Morfo' di Rossano. Tra i beni sequestrati ci sono 17 società, molte delle quali riconducibili ad attività commerciali; 25 immobili, tra terreni ed appartamenti, 45 autoveicoli e 7 polizze assicurative. Sono stati poi sequestrati anche conti correnti bancari e denaro contante. Nel corso delle indagini, secondo quanto si è appreso, è emerso che la cosca riciclava i proventi delle attività illecite investendo principalmente in attività commerciali. Commenti: Criminalità: Bubbico, importante risultato operazioni contro camorra e 'ndrangheta "Sul fronte della lotta alla criminalità organizzata non bisogna mai abbassare la guardia consapevoli di quanto lavoro rimane ancora da compiere sul tema dei beni confiscati ai clan e della loro reinmissione nel ciclo della produzione per far crescere l'occupazione e l'economia legale". Lo dichiara il vice ministro all'Interno Filippo Bubbico a proposito delle operazioni portate a termine la notte scorsa da Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza e dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma contro 'ndrangheta e camorra. "Un altro importante risultato nella lotta alla criminalità e alle cosche", afferma Bubbico. "Le operazioni portate a termine la notte scorsa contro 'ndrangheta e camorra - aggiunge - rappresentano un altro passo decisivo nella battaglia contro la criminalità organizzata e l'illegalità, che le forze dell'ordine e la magistratura combattono quotidianamente". "Esprimiamo la nostra soddisfazione e il nostro ringraziamento ai Carabinieri del Ros e ai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria per il risultato di oggi" conclude il vice ministro. "Grande soddisfazione per le due vaste operazioni contro la 'ndrangheta cosentina e la camorra messe a segno questa mattina che hanno portato a decine di arresti e a ingenti sequestri di beni'' viene espressa, in una dichiarazione, da Pina Picierno, responsabilità Legalità e lotta alle mafie del Pd. "Un ringraziamento quindi - afferma Picierno - al Ros di Cosenza e alla Guardia di Finanza, e ai magistrati, che, con il loro impegno e l'efficacia del loro lavoro, hanno fatto segnare questo importante punto a favore dello Stato nella lotta contro la criminalità organizzata". "Ora - conclude - si tratta di proseguire su questa strada per raggiungere la difficile meta di estirpare il cancro della criminalità che uccide le energie e il futuro del Sud e di tutto il Paese" "L'arresto di 28 persone, tra cui un consigliere comunale di Rossano, ritenute esponenti e gregari della cosca 'Acri-Morfo' operante nello Ionio Cosentino, ed il sequestro di oltre 40 milioni di euro confermano l'enorme potere economico della 'ndrangheta e la sua ormai consolidata infiltrazione nel tessuto politico ed istituzionale ai vari livelli''. Lo dichiara la parlamentare del Pdl Dorina Bianchi. "Un'operazione che rilancia, con l'arresto della moglie del boss Nicola Acri - prosegue Bianchi - anche il ruolo delle donne, indiscutibili protagoniste nella gestione degli affari della famiglia. Dunque, un altro durissimo colpo ai sodalizi criminali calabresi, il cui merito va alla professionalità dei carabinieri del Ros, del Comando provinciale di Cosenza e alla determinazione dei magistrati della Dda di Catanzaro impegnati in prima linea in questa operazione". "In questo quadro - dice ancora Dorina Bianchi - bene ha fatto il governo Letta-Alfano, nella cornice delle azioni contro il fenomeno mafioso, a nominare una task force, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui fa parte il Procuratore della Repubblica aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, con l'obiettivo di introdurre modifiche normative per contrastare e prevenire i reati delle mafie. Un'azione che va messa subito a regime anche con l'adozione di provvedimenti speciali per fiaccare l'espansione delle 'ndrine in Italia e nel mondo''
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