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Da ex sindaco Reggio si ad audizione in Commissione parlamentare Antimafia
Da ex sindaco Reggio si ad audizione in Commissione parlamentare Antimafia 12 dic 13 "Mi astengo dal fare riflessioni di carattere politico. Rilevo solo che qualche parlamentare ha proposto la mia audizione in Commissione e su questo dico che, se verrò chiamato, sono disponibile". Lo ha detto Demetrio Arena, assessore alle Attività produttive della Regione Calabria, già sindaco di Reggio, quando il Comune nel 2012 fu sciolto per mafia, rispondendo, nel corso di una conferenza stampa, ad una domanda sulle polemiche emerse nel corso della recente visita della Commissione Antimafia a Reggio Calabria e sul riferimento al suo ruolo di assessore regionale fatto dalla presidente, Rosy Bindi. "Ritengo di poter fornire - ha aggiunto Arena - sulla base della mia esperienza prima umana e professionale e poi nel ruolo di amministratore, elementi che possono essere utilizzati dalla Commissione nell'esercizio delle proprie attività istituzionali. Credo, però, che uno dei problemi più grossi della politica degli ultimi 20 anni, fatta sulla pelle del nostro Paese e della Calabria, è quello di utilizzare le istituzioni come strumento di lotta politica. E questo è avvenuto in settori portanti e vitali che hanno portato il nostro Paese a non potersi considerare civile. Su problema della giustizia, di fatto, si è radicalizzato lo scontro politico. Mi auguro che, oggi, venuto meno l'oggetto dello scontro, si possa parlare serenamente". Sulla vicenda del Comune di Reggio Calabria Arena ha detto che "non si può dire nulla di definitivo perché questa pagina si sta ancora scrivendo. Col tempo sapremo cosa è accaduto per una normativa che è frutto di quella cultura politica di facciata, di propaganda e di costruzione di un'immagine all'interno della quale i governi che si sono succeduti, senza distinzione, hanno voluto fare interventi legislativi solo per comunicare di aver fatto qualcosa contro la 'ndrangheta a dispetto di un fenomeno serio che non si può combattere con le passerelle e sospendendo la democrazia. La 'ndrangheta è un tumore che sprigiona metastasi e bisogna aggredire l'uno e le altre. Non si può pensare, per poterla sconfiggere, di aggredire organi sani perchè questi non vengano contaminati".
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