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    Riferimenti "Una bassezza strumentalizzare giovani in manifestazione a Reggio"

     

     

    Riferimenti "Una bassezza strumentalizzare giovani in manifestazione a Reggio"

    04 ott 12 "Ancora una volta Reggio Calabria assurge agli onori della cronaca nazionale per lo sciopero programmato che, irresponsabilmente, avrebbe voluto gli studenti in piazza". E' quanto si afferma in una nota del coordinamento nazionale antimafia Riferimenti. "Le firme del giornalismo - prosegue la nota - non risparmiano ceto allusioni pesanti nei riguardi dei nostri giovani che avrebbero deciso di accorrere 'in difesa della citta''. 'Contro la presenza di elementi mafiosi in Comune? No, contro il rischio di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa', così recita la stampa ed è solo uno dei tanti. Fortunatamente lo sciopero è fallito ma la vergogna rimane. Non c'é cosa più bassa della strumentalizzazione degli inermi ragazzi che si tenta di gestire come armi per i propri obiettivi. Noi che ormai da decenni cerchiamo di costruire coscienze nella lotta contro la mafia, siamo davvero nauseati. 'Non vogliamo commissariato il nostro futuro' gridava uno slogan ma a chi era diretto ci chiediamo. I giovani di questa terra dovrebbero sapere che c'é una cosa sola che commissaria il loro futuro e si chiama 'ndrangheta. Per fortuna sono in tanti quelli che lo sanno e lo hanno dimostrato non aderendo allo sciopero. In tanti hanno dimostrato di non permettere che il loro cervello sia portato all'ammasso e di essere in grado d'intendere e di volere. Noi non possiamo stabilire, non avendone le competenze, se il Consiglio comunale di Reggio vada sciolto o meno ma una cosa è certa: esigiamo la massima trasparenza della cosa pubblica. Lo spettacolo offerto da una certa classe dirigente, che in Calabria come nel resto del Paese, si accompagna ad arresti e denunce non può essere di nostro gradimento. D'altra parte la collusione politica non implica quella di un'intera città né dell'intera classe dirigente. Questo lo abbiamo sottoscritto e lo ribadiamo. Noi viviamo a Reggio e certo non siamo da ritenere mafiosi. La città non ha nessuna colpa se alcuni dei suoi uomini chiamati a governare dagli elettori hanno tradito la fiducia di questi ultimi. E' la città stessa in questo caso che viene tradita. E Reggio di inganni e tradimenti ne subisce nel quotidiano e non solo dalla politica. Abbiamo già avuto modo di denunciare gli insospettabili, quelli che vestono il doppio petto, che poi si scopre essere funzionali agli interessi mafiosi. E francamente riteniamo che nello scioglimento dei Consigli comunali non basta spodestare un politico per sostituirlo con un altro se poi si lascia al proprio posto una burocrazia malata che poi garantisce la continuità del malaffare". "La situazione creatasi a Reggio Calabria - conclude Riferimenti - l'aria che si respira è davvero pesante. La cultura del sospetto non aiuta la democrazia. Per questo chiediamo al ministro Cancellieri una rapida decisione in merito al caso Reggio. Se c'é da condannare lo si faccia al più presto, altrimenti si dilegui ogni ragionevole dubbio".

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