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    Pagina aggiornata alle 18.21 del 28 maggio 2012

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    Calcioscommesse, Gip "Inquinamento etico. Troppa omertà, Sculli colluso"

     

     

    Calcioscommesse, Gip "Inquinamento etico. Troppa omertà, Sculli colluso"

    28 mag 12 "L'insieme degli atti di indagine - si pensi solo al numero dei giocatori e delle partite coinvolte e all'esistenza di accordi non solo tra singoli giocatori ma addirittura tra intere squadre - testimonia che l"inquinamento eticò del mondo dei calciatori e forse anche di alcuni dirigenti non è stato episodico ma diffuso e 'culturalmente' accettato in spregio ai principi di lealtà sportiva nei confronti dei tifosi innanzitutto". Lo scrive il gip Guido Salvini nell'ordinanza di custodia cautelare. "Per tale ragione - prosegue il gip - non è sbagliato affermare che trafficanti come Ilievsky o gli ungheresi di Kenesei Zoltan, e i loro referenti asiatici, non abbiano introdotto il virus della corruzione in un ambiente pulito ma abbiano stimolato, fornito strumenti operativi e moltiplicato scelte di disonestà sportiva già mature: in sostanza abbiano seminato in un campo che era già dissodato e pronto ad accoglierli".

    Omertà. "Salvo che per alcuni dichiaranti, l'atteggiamento ancora prevalente è quello dell'omertà in merito al fenomeno massiccio della manipolazione delle partite, forse anche con riferimento alle responsabilità di alcuni dirigenti e tecnici, che difficilmente potevano non essere al corrente della maggior parte delle situazioni illegali che stavano maturando intorno alle partite". Lo scrive il gip Guido Salvini nell'ordinanza con cui dispone i nuovi arresti nell'inchiesta sul calcioscommesse". Nel motivare le esigenze di custodia cautelare, il gip Salvini spiega che l'atteggiamento di omertà "rende indispensabile che, almeno le prime dichiarazioni degli indagati, quasi tutti legati da rapporti più o meno stretti, siano assunte in un clima di genuinità rendendo più difficili versioni concordate"

    Sculli colluso. Il Gip di Cremona Guido Salvini, nell'Ordinanza con cui respinge la richiesta di arresto per il calciatore del Genoa Giuseppe Sculli sottolinea da parte del giocatore "l'utilizzo di personaggi inquadrabili nella criminalità organizzata, quale l'albanese Altic, attualmente detenuto per fatti concernenti la droga; i rapporti con la parte più estrema degli "ultras" del Genoa, quali Leopizzi, già coinvolto in fatti concernenti l'alterazione dei risultati di partite di calcio e recentemente coinvolto negli incidenti avvenuti 22 aprile 2012 allo stadio di Marassi". Il giudice evidenzia "i rapporti anche di Milanetto con Altic (i due si chiamano per nome, come se fossero legati da una consuetudine di frequentazione; Sculli utilizza con Altic un linguaggio amichevole fino al punto di chiamarlo sempre "frate", e cioé fratello)" e "l'uso di un linguaggio criptico (es. "documenti" nel senso di "denaro"; si pensi a quando Altic gli chiede se ha l'orologio - frase senza senso, ma immediatamente interpretata da Sculli)", Salvini sottolinea anche "il coinvolgimento di altri giocatori nella vicenda, quali Milanetto e Kaladze, danno il senso di una consuetudine di Sculli in comportamenti di questo tipo e possono far ritenere stabile una sua disponibilità che finisce per rafforzare l'organizzazione nel suo complesso". Rilevante anche "la stessa circostanza che Ilievsky, che si è certamente incontrato con Sculli a Milano il 16 maggio, sappia perfettamente del suo coinvolgimento nella partita Lazio-Genoa, nell'ambito dell'intervista resa al giornalista di Repubblica, conferma tale assunto".

    Ultras Genoa "Giocatori nascondevano qualcosa". "Quella sera i giocatori nascondevano qualcosa, avevano la testa bassa. Ma è stata una situazione casuale, abbiamo saputo che quel giorno lì in quel ristorante era presente Criscito e sono andato a chiedere spiegazioni per il derby di tre giorni prima con la Samp": così uno dei capi ultrà del Genoa, Fabrizio Fileni, detto 'Tombolone', ha spiegato per quale motivo lui compaia in una foto scattata fuori da un ristorante di Gen "Non sapevo che quel giorno ci fosse anche Sculli, che all'epoca giocava nella Lazio - ha detto Fileni -. Quella sera eravamo andati ad aspettarli fuori dal ristorante per chiedere spiegazioni sull'atteggiamento che avevano avuto in campo i giocatori. Volevamo spiegazioni sugli insulti che Milanetto ci aveva rivolto durante la partita. Ma ci eravamo accorti che qualcosa non andava, quella sera avevano la testa bassa". "Io volevo parlare con Criscito, non con Sculli - ha successivamente aggiunto 'Tombolone' a Tgcom24 -. Io non ho partecipato a cene. Né io né alcun tifoso ha aggiustato delle partite beneficiando di qualche risultato. Anzi, noi siamo stati i primi a denunciare queste situazioni, abbiamo fatto anche degli striscioni per richiedere l'allontanamento di alcuni calciatori dal Genoa". Riguardo alle immagini della partita Genoa-Siena (in cui compare appunto a colloquio proprio con Sculli), Fileni ha aggiunto: "Che ci siano contatti tra calciatori e tifosi è innegabile, è una città piccola, si va in un locale e ci si incontra. Quando siamo andati lì da Criscito, lui si è diretto verso di noi dandoci la mano ma noi l'abbiamo rifiutata. Le foto riguardano altre indagini, non certo il calcioscommesse".ova in cui si vedono anche Criscito, Sculli e l'albanese Safet Altic.

    Legislazione poco dissuasiva. Nel disporre i nuovi arresti nell'inchiesta Last Bet - secondo quanto si apprende da fonte sicura - il gip di Cremona, Guido Salvini scrive che la legislazione riguardante la frode sportiva è "poco dissuasiva" almeno sul piano penale, in quanto risale al 1989 e "non tiene conto degli sviluppi del fenomeno e del possibile inserimento in esso della criminalità". "Non deve stupire che il lavoro della Pubblica accusa, la Procura di Cremona e altre procure, e degli organi investigativi sportivi sia proseguito con impegno sino ad investire le manipolazioni di partite avvenute nel campionato di massima divisione - annota Salvini - Talmente estesa è l'attenzione, l'entusiasmo e la fiducia nelle competizioni calcistiche, nella dimensione quindi della socialità, e talmente elevati sono gli interessi economici che vi ruotano intorno, nella dimensione quindi di un segmento importante dell'economia, che l'alterazione di partite é percepita, a torto o a ragione, come non meno grave di fenomeni di corruzione che avvengono nel campo politico-amministrativo e danneggia, con l'arricchimento sleale che esso comporta, un enorme numero di soggetti: non solo lo Stato e le società calcistiche ma milioni di tifosi che si sentono colpiti da sentimenti di delusione e di inganno". "Preoccupante e degno d'attenzione anche sul piano preventivo - sottolinea ancora il gip - è poi il fatto che i meccanismi illeciti, via via con maggior nettezza, a partire nel novembre 2010 da una partita decisamente di secondo piano quale Cremonese-Paganese, possano attirare l'attenzione e forse l'abbiano già attirata di soggetti e gruppi espressione della criminalità organizzata". Essi - prosegue il giudice - possono essere interessati ad investire senza rischi e a moltiplicare i capitali liquidi di cui dispongono. La storia personale e il contesto cui vivono alcuni soggetti i cui nomi compaiono nelle indagini di Cremona e di Bari, fornisce già indicazioni di questo pericolo, considerando che sicuramente solo una parte dello scenario retrostante l'intervento nelle partite più importanti è venuto alla luce". Non si dimentichi inoltre che la frode sportiva è soggetta, quantomeno sul piano penale, ad una legislazione poco dissuasiva e, risalente al 1989, già piuttosto datata che non tiene conto degli sviluppi del fenomeno e del possibile inserimento in esso della criminalità".

    Indagati in Svizzera. Il Gip Guido Salvini, nell'ordinanza con cui dispone l'arresto di 17 persone (per altre due l'obbligo di presentazione alla Polizia) - secondo indiscrezioni - scrive dell'esistenza di "un secondo gruppo di indagati (gli "elvetici" Gritti e Ragini), per il quale non è stata richiesta misura) " che "si ricollega a quella prima fase, riferita da Carobbio e Gervasoni, che si inquadra nel tentativo di Gegic e degli altri "zingari" di esportare dalla Svizzera all'Italia il fenomeno della manipolazione delle partite". "Si sta quindi parlando - scrive il giudice - dei personaggi che hanno militato in squadre elvetiche, già attivi in quel Paese nell'attività illecita in questione, che decidono di agevolare gli "zingari" per consentire questa infiltrazione in Italia". "I tabulati telefonici - prosegue - consentono inoltre di concludere che non si tratta di un fatto che si è esaurito nella partecipazione a quegli incontri originari, che dimostrano il loro ruolo di "soci fondatori", ma che i rapporti con gli altri associati sono continuati nel tempo. Nei confronti del Ragini, allo stato, non è sta richiesta una misura custodiale, in quanto dagli altri indagati non è stato fatto in modo diretto il suo nome (che è per ora ricavato soltanto dal suo ruolo) e la sua posizione appare comunque meno centrale e delineata di quella del Gritti".

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