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    Centrale Mercure: Consiglio di Stato dice no a trasporto biomasse

     

     

    Centrale Mercure: Consiglio di Stato dice no a trasporto biomasse

    23 apr 12 Il Consiglio di Stato ha parzialmente accolto il ricorso di alcune associazioni ambientaliste in merito ai lavori per la riattivazione delle centrale a biomasse Enel del Mercure. Con la sentenza è stata sospesa, limitatamente alle attività di trasposto delle biomasse, la decisione del Tar Calabria che aveva valutato positivamente l'iter per la riattivazione della centrale. La sentenza ha provocato la reazione del Comitato per la riattivazione della centrale, che ha scritto al Presidente Monti ed al Ministro Passera. "Siamo padri di famiglia - afferma nella lettera il Comitato - ai quali sembra di vivere in un incubo senza fine. Dieci anni di burocrazia, innumerevoli pareri favorevoli di tutti gli enti coinvolti non sono ancora sufficienti per fare ripartire un investimento di vitale importanza per il territorio. Dovremo attendere il 17 luglio perché il Consiglio di Stato definisca la situazione. Purtroppo poche decine di ambientalisti, con i loro continui ricorsi e beghe amministrative, stanno distruggendo il futuro della Valle del Mercure e devastando i diritti primari delle nostre famiglie senza rappresentare gli interessi della collettività". "Le associazioni ambientaliste che oggi si dicono preoccupate dal transito dei mezzi per il trasporto della biomassa legnosa - sostiene ancora il Comitato - non si opponevano ieri al transito massiccio di mezzi per il trasporto di acque minerali seppure con numeri più che doppi rispetto a quelli previsti per la centrale. Grazie a Dio l'ordinanza del Consiglio di Stato non interrompe i lavori necessari alla riapertura della centrale perché sarebbe stato devastante per i lavoratori del cantiere. Se questo ci fa tirare un sospiro di sollievo, purtroppo non allevia del tutto le nostre preoccupazioni. Che ne sarà infatti dei lavoratori della filiera delle biomasse locali che già si organizzavano per i primi approvvigionamenti? Ancora una volta i ritardi causati dall'ennesimo ricorso ambientalista rischiano di far saltare per aria i nostri datori di lavoro e le loro aziende in attesa da troppo tempo oramai che la centrale riparta facendo da volano per lo sviluppo dell'intera filiera del legno del territorio".

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