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    Inchiesta derivati: Gdf conferma danno da 26 mln alla Regione

     

     

    Inchiesta derivati: Gdf conferma danno da 26 mln alla Regione

    16 apr 12 Una nuova informativa della Guardia di Finanza conferma alla Procura della Repubblica di Catanzaro che la Regione Calabria ha subito un danno di 26 milioni di euro per la sottoscrizione dei derivati (swap). Sulla sottoscrizione dei derivati da parte della Regione Calabria con l'istituto di credito giapponese Nomura, dal 2004 al 2006, è in corso una indagine della Procura della Repubblica che vede indagati l'ex consulente dell'Ente, Massimiliano Napolitano; un ex dirigente dell'Ente; la moglie di quest'ultimo, e quattro funzionari della Banca Nomura. Gli indagati sono accusati a vario titolo di truffa aggravata in danno della Regione, frode in pubblica fornitura e falsità ideologica. Nella nuova informativa della Guardia di Finanza è stata analizzata la sottoscrizione dei derivati da parte della Regione non solo con la banca Nomura ma anche con altri istituti di credito. Nelle settimane scorse la Procura ha disposto una serie di rogatorie in banche svizzere per cercare di trovare riscontri al passaggio di denaro tra la Nomura e Massimiliano Napolitano quale consulenza per la sottoscrizione dello swap. Nel corso delle indagini era emerso che l'istituto di credito Nomura, attraverso una serie di società estere e conti correnti cifrati, aveva pagato a Napolitano la somma di 2,5 milioni di euro per la sua consulenza. Il movimento di denaro ha avuto quale rapporto bancario di transito un conto corrente acceso presso la Banclays Bank di Londra ed intestato alla società Keaton Llc, registrata a New York e riconducibile allo stesso Napolitano. Nell'inchiesta, condotta dai sostituti procuratori della Repubblica Gerardo Dominijanni e Domenico Guarascio, la Regione Calabria è parte offesa.

    "Mentre il Dipartimento del Tesoro sta mantenendo in piedi da oltre due anni un divieto agli enti locali di sottoscrivere derivati, dalla Guardia di Finanza di Catanzaro arriva la conferma dei danni milionari subiti dalla Regione Calabria e delle insidie connesse a questo tipo di contratti. Il Ministro dell'Economia intervenga subito per fermare questo scandalo, magari evitando di affidare lo studio delle soluzioni per la trasparenza contrattuale a personaggi sui quali è forte il sospetto di collusione con le banche". Lo dichiara il capogruppo dell'Idv in Commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, in un'interrogazione inviata al Ministero dell'Economia. "Non è pensabile di risolvere l'annosa questione delle truffe ai danni degli enti locali - aggiunge - affidandosi a consulenti tecnici delle banche come il professor Carlo Domenico Mottura, socio fondatore della società Mtm Advisors, come ha deciso di fare Maria Cannata, dirigente generale responsabile della Direzione del debito pubblico del Dipartimento del Tesoro. Il Governo rimuova subito questo inaccettabile conflitto di interessi che si annida nella bocca di regolamento in materia di contratti derivati stipulabili da Regioni ed enti locali, diversamente - conclude Lannutti - dovremmo ritenere che le banche trovano nell'esecutivo dei tecnici terreno fertile per le loro speculazioni a danno dei contribuenti".

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