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    Apertura scuole, messaggio dei Vescovi di Catanzaro e Reggio

     

     

    Apertura scuole, messaggio dei Vescovi di Catanzaro e Reggio

    10 set 11 "Talvolta mi siete apparsi soli, dubbiosi, insoddisfatti da un mondo non sempre all'altezza dei vostri sogni più belli. E ora si ricomincia, all'apparenza sempre uguali ma in realtà cambiati rispetto anche solo a qualche mese fa". Lo scrive l'arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, in un messaggio di saluto per l'apertura dell'anno scolastico. "Un cammino formativo - ha aggiunto - segnato nell'ora presente da tante macerie causate dall'odio, dalla violenza, dall'egoismo, dalla prevaricazione, dove la scuola è chiamata, assieme alle famiglie, a formare con responsabilità le coscienze dei futuri protagonisti del domani, guardando alla centralità della persona e al bene comune. Una missione educativa che deve valorizzare all'interno della scuola l'associazionismo familiare, allo scopo di contribuire all'individuazione degli strumenti necessari per una presenza incisiva e corretta nella vita scolastica. Avverto perciò la necessità di dover condividere con i dirigenti scolastici e con i docenti l'esigenza urgente di ridefinire secondo un più alto profilo la figura dell'educatore nella scuola, facendo sintesi tra competenze professionali e motivazioni educative, con una particolare attenzione alla capacità di dialogo oggi richiesta dall'esercizio sempre più collegiale della professionalità docente".

    "La scuola non è semplicemente luogo di trasmissione di dati e saperi, ma soprattutto palestra di vita che dà forza alla testimonianza dei valori e alla loro elaborazione, come filtro critico dei molteplici influssi che, oggi, condizionano in particolare i giovani". Lo ha sostenuto l'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, mons. Vittorio Mondello, nel suo messaggio di saluto in vista dell'inizio dell'anno scolastico. "E' fondamentale - ha aggiunto - favorire la ricerca della verità attraverso un approccio critico della realtà e del sapere; elaborare una cultura maturata nel confronto costante con la visione cristiana della persona, dell'esistenza, della storia; incentivare la cultura della legalità, della partecipazione e della gratuità. La scuola, per noi cristiani, deve condurre progressivamente a scoprire l'esistenza come dono di Dio e come compito, favorendo l'incontro vitale con Gesù e l'apertura all'esperienza di Chiesa nella storia. In questa prospettiva è anche importante promuovere la conoscenza del proprio territorio e i suoi grandi valori, a volte sommersi; promuovere una conoscenza esperienziale del nostro grande patrimonio artistico, storico e religioso. Auguro, pertanto, ad ogni comunità scolastica di creare un ambiente educativo che sia mediazione tra i valori evangelici e la realtà socio-culturale, spazio in cui gli alunni sperimentino la fiducia, la gioia di vivere, il gusto della partecipazione attiva e responsabile". "Viviamo in un contesto culturale molto variegato - ha sostenuto ancora mons. Mondello - definito molto difficile per l'educazione: si parla infatti di emergenza educativa. Sono sicuro che è possibile realizzare una 'societa' nuovà solo se lavoreremo insieme, per rendere le giovani generazioni protagoniste del loro futuro".

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