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Referendum, bassa l'affluenza in Calabria
Referendum, bassa l'affluenza in Calabria alle 19, ma trend a crescere 12 giu 11 Non in linea con il forte andamento nazionale ma anche in Calabria, il voto referendario alle 19 rispetto alle precedenti consultazioni e' relativamente alto con il 22,02%, rispetto al 30.33 nazionale, per i quattro quesiti referendari per i quali si vota oggi e domani. A livello provinciale, l'affluenza più alta si è registrata nel catanzarese con il 24,14%. Segue il cosenitno (23,64%), il vibonese (21,62%), il crotonese (17,77%) e il reggino (19,87%). Tra i cinque capoluoghi di provincia, l'affluenza maggiore è stata a Cosenza (27,74%) vicina a quella nazionale del 30.31%, seguita da Catanzaro (25,69%), Vibo Valentia (22,99%), Reggio Calabria (19.97%) e Crotone (17,51%) . Buona affluenza, rimane incognita quorum. Sotto il sole, come in Liguria, o con la pioggia, come in Molise, l'Italia del primo giorno di voto referendario si è recata alle urne senza farsi condizionare più di tanto dalla variabile meteorologica. L'affluenza è stata abbastanza alta (alle 19 è andato a votare il 30,33% dei 47,1 milioni di italiani aventi diritto), e anche la prima rilevazione delle ore 12 a due cifre (11,64% dei votanti) fa ben sperare chi, guardando ai precedenti, ambisce al raggiungimento del quorum. Tutto potrebbe però giocarsi sul filo di lana: le urne, una volta chiuse alle ore 22 di stasera, torneranno ad aprirsi domani dalle 7 alle 15. E una manciata di voti in questo caso potrebbe fare la differenza. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è stato tra i primi a votare, come aveva preannunciato, recandosi in una scuola del rione Monti, sotto il sole di una Roma piacevolmente ventilata. La presidenze della Regione Lazio, Renata Polverini, ha invece preferito il pomeriggio e una volta uscita dal seggio ha rivelato di aver messo la croce su tre sì e un no (senza dire però su quale quesito). Problemi per votare nella capitale l'hanno avuto una giornalista e una anziana di 90 anni: entrambe, per problemi di disabilità motoria, non potevano raggiungere il seggio facendo le scale. Solo l'intervento dei carabinieri ha sbloccato la situazione. La domenica di bel tempo in diverse regioni d'Italia non ha impedito a molti di recarsi alle urne prima di un bagno a mare. Almeno così è stato in Liguria, che alla prima rilevazione risultava tra tra quelle in testa per affluenza, con oltre il 15% degli aventi diritto. Tra loro anche Beppe Grillo, leader del Movimento a 5 Stelle che, dopo il voto a Genova, ha scritto sul suo blog di aver "avuto quattro orgasmi in cabina gridando quattro sì". Il sole a Napoli non ha fatto perdere d'animo i Verdi che, armati di megafono, hanno girato per le spiagge della costa invitando tutti al voto. E proprio nella città partenopea non sono mancati veri e propri casi di provata affezione all'esercizio del diritto di voto: una coppia di sposi ha fatto slittare la partenza del viaggio di nozze pur di andare a votare e cosi anche un gruppo di malati terminali dell'istituto Pascale. Il bel tempo e le temperature estive hanno indotto molti marchigiani ad andare al mare ma senza disertare le urne: la prima affluenza rilevata ad Ancona è stata del 15%, seppure un elettore abbia riconsegnato le schede a causa della presenza nel seggio di un crocefisso che, a suo avviso, avrebbe violato "supremo principio della laicità dello Stato". Grande partecipazione in Emilia Romagna, con un record segnalato nella provincia di Reggio Emilia: nel comune della bassa di Fabbrico aveva già votato, a mezzogiorno, un quarto dell'elettorato. In Trentino Alto Adige pioveva da una settimana e una volta tornato il sole le città si sono in parte svuotate senza tuttavia far abbassare la media dei votanti: a mezzogiorno erano il 14,2%, con picchi a Fortezza (20,89%), Bresimo (25,7%) e Trento (16,4). Sole alternato a nuvole in Piemonte, dove la prima affluenza ha superato il 13,21% . Alle 19 due comuni del cuneese hanno addirittura superato il quorum del 50%: a Sambuco (in alta Valle Stura) ha votato il 54,34 per cento cento degli aventi diritto, ad Arguello (in alta Langa) il 52,50. A Milano oltre ai quattro quesiti abrogativi si vota per altri cinque consultivi comunali su ecopass, Expo, alberi, energia e navigli, per i quali l'affluenza al voto è risultata più bassa (28,5% alle 19) rispetto a quella dei referendum nazionali (30,5%). Un dato, questo, che ha fatto levare la protesta dei promotori per la presunta consegna solo su richiesta delle schede per i quesiti milanesi. Altri tre referendum consultivi comunali si sono svolti a Gorizia, dove però hanno votato solo il 18,24% degli aventi diritto. Su due regioni bagnate dalla pioggia, infine, la variabile meteorologica ha inciso diversamente sull'affluenza: in Molise la prima rilevazione ha segnato un trend di affluenza (10,24%) in linea con quello nazionale, mentre la Calabria che alle ore 12 aveva fatto registrare il dato più basso (solo 6,81%) si è poi ripresa in giornata con un 22,02% dei votanti alle 19. Affluenza a 2 cifre alle 12 e' sempre stato quorum. Se è vero che i "precedenti" diventano norma, il quorum in questa tornata referendaria potrebbe essere a portata di mano. Qualunque sia stato il quesito proposto e il tipo di referendum, scandagliando negli archivi del Viminale esce fuori, infatti, che quando la prima rilevazione dell'affluenza alle urne è stata a due cifre, come é accaduto oggi, si è sempre raggiunto il quorum. Poco importa che si sia votato in un solo giorno o in due, che si sia andati alle urne solo in Italia o che si siano pronunciati anche gli italiani all'estero, che la prima rilevazione sia stata fatta alle 11 o alle 12, il risultato è sempre stato lo stesso: quorum superato. E' accaduto così nel '74 quando agli italiani si chiese di schierarsi pro o contro il divorzio (voto in due giornate, 12 e 13 maggio, senza consultare i connazionali oltreconfine): alle 11 l'affluenza raggiunse quota 17,9 e in chiusura si toccò la percentuale record di votanti dell' 87,7. Quattro anni dopo, l'11 e il 12 giugno '78, sia il referendum sull'ordine pubblico sia quello relativo al finanziamento pubblico dei partiti (stesse modalità di voto) in prima rilevazione fecero registrare un'affluenza del 12,6% chiudendo entrambi con un massiccio 81,2. Il 17 e 18 maggio '81 i cittadini furono interpellati sull'aborto (e anche su questioni attinenti all'ordine pubblico, l'ergastolo, il porto d'armi) e anche in quell'occasione il 10,8% di affluenza registrato alle 11 si tradusse in un deciso sfondamento del quorum: 79,4. Nel 1985 (9 e 10 giugno) sulla scheda finì l'indennità di contingenza (la famosa scala mobile) e di nuovo il dato di prima affluenza (ore 11), 11,9%, fu il segnale di una corposa partecipazione: 77,9%. Anche cinque anni fa, il 25 e 26 giugno 2006, il referendum per l'approvazione della legge di modifica alla parte seconda della Costituzione (voto solo in Italia) con una prima affluenza al 10,1% raggiunse il quorum: 53,8. E' stata del 30,34% l'affluenza alle ore 19 in Italia per il quesito referendario n. 1, con cui si chiede l'abrogazione di norme relative alle MODALIT· DI AFFIDAMENTO E GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI DI RILEVANZA ECONOMICA. E' stata del 30,35% l'affluenza alle ore 19 in Italia per il quesito referendario n. 2, con cui si chiede l'abrogazione di norme relative alle TARIFFE SERVIZIO IDRICO. E' stata dell' 30,32% l'affluenza alle ore 19 in Italia per il quesito referendario n. 3, con cui si chiede l'abrogazione parziale di norme relative a NUOVE CENTRALI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA NUCLEARE. E' stata del 30,32% l'affluenza alle ore 19 in Italia per il quesito referendario n. 4, con cui si chiede l'abrogazione di norme in materia di LEGITTIMO IMPEDIMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E DEI MINISTRI A COMPARIRE IN UDIENZA PENALE. Il voto alle 19 regione per regione Regioni REF. N1 REF. N2 REF. N3 REF. N4 ---------------------------------------------------------------- PIEMONTE 33,8% 33,8% 33,8% 33,8% VALLE D'AOSTA 35,7% 35,7% 35,6% 35,6% LOMBARDIA 32,7% 32,7% 32,7% 32,7% TRENTINO-ALTO ADIGE 36,4% 36,4% 36,5% 36,5% VENETO 32,8% 32,7% 32,8% 32,8% FRIULI-VENEZIA GIULIA 33,6% 33,6% 33,5% 33,5% LIGURIA 35,2% 35,3% 35,2% 35,2% EMILIA-ROMAGNA 39,1% 39,1% 39,1% 39,1% TOSCANA 37,7% 37,7% 37,7% 37,7% UMBRIA 32,6% 32,6% 32,5% 32,6% MARCHE 32,2% 32,2% 32,2% 32,2% LAZIO 31,6% 31,6% 31,5% 31,5% ABRUZZO 28,7% 28,7% 28,7% 28,7% MOLISE 27,6% 27,6% 27,5% 27,6% CAMPANIA 22,5% 22,6% 22,5% 22,5% PUGLIA 21,8% 21,8% 21,8% 21,8% BASILICATA 23,4% 23,4% 23,4% 23,4% CALABRIA 21,8% 21,8% 22,0% 22,0% SICILIA 24,3% 24,3% 24,3% 24,3% SARDEGNA 26,4% 26,4% 26,4% 26,4% Voto in provincia di Cosenza alle 19
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