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Depredavano i cadaveri delle protesi, 4 sotto inchiesta a Vibo
Le immagini registrate dai CC
Depredavano i cadaveri delle protesi, infermiere e dipendenti pompe funebri sotto inchiesta a Vibo 13 gen 11 Quattro persone L.P., A.S., N.S., e P.L. il primo dipendente dell’ospedale e gli altri tre dipendenti di una nota impresa di pompe funebri della zona, sono sotto inchiesta a Vibo perche' ritenute responsabili di deturpamento di cadavere. A notificare l'atto di conclusione indagini la Compagnia dei Carabinieri della Citta' della Costa degli Dei. Il provvedimento, emesso dall’autorità giudiziaria, che ha costantemente seguito e diretto tutta l’attività di indagine, è scaturito da una mirata attività di indagine svolta dai Carabinieri della Stazione di Vibo Valentia a partire dall’inverno del 2008 e che ha permesso di accertare come la camera mortuaria dell’ospedale di Vibo Valentia era stata trasformata in una sorta di studio dentistico illegale. In particolare gli uomini dell’Arma hanno accertato come i quattro, approfittando del proprio incarico e con la scusa di dover preparare per la sepoltura la salma di un’anziana deceduta presso il nosocomio, le avevano letteralmente strappato dalla bocca alcune protesi dentarie per poi, verosimilmente, rivenderle a qualche dentista della zona privo di scrupoli ed a caccia di merce a buon mercato. L’agghiacciante vicenda, documentata da una telecamera nascosta dai militari dell’Arma proprio all’interno della camera mortuaria dell’ospedale, ha dell’assurdo ed è degna di un film horror. I Carabinieri hanno potuto assistere in diretta alle manovre svolte dai quattro che, con tanto di tenaglie, hanno prima aperto la bocca del cadavere e poi le hanno strappato, uno dopo l’altra, le protesi, arrivando addirittura a commentare ironicamente sulla resistenza opposta dalla salma. I Carabinieri, che hanno svolto con pazienza e tenacia la delicata indagine, su delega della Procura della Repubblica, hanno anche provveduto a riesumare la salma dell’anziana scoprendo come il gruppo, per non far scoprire a qualche parente troppo curioso che qualcosa non andava, aveva addirittura provveduto a sigillare la bocca della donna con la colla. Ora i quattro dovranno rispondere davanti al Tribunale di deturpamento di cadavere aggravato. Inoltre sono in corso accertamenti per verificare se quello ripreso dalle telecamere della Benemerita sia stato un caso isolato oppure, come si teme, una pratica consolidata nel tempo ed a cui venivano sistematicamente sottoposte tutte quelle salme che venivano incautamente lasciate incustodite all’interno dei locali dell’ospedale.
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