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    Si costituisce indagato per la bomba in Procura a Reggio Calabria

     

     

    Si costituisce indagato per la bomba in Procura a Reggio Calabria

    08 feb 11 Si e' costituito nel carcere di Reggio Calabria un presunto affiliato alla 'ndrangheta, Sebastiano Pitasi, di 43 anni, sfuggito all'arresto in occasione dell'operazione Epilogo del 30 settembre dello scorso anno contro la cosca Serraino. Pitasi si è presentato nel carcere accompagnato dal suo legale, Giuseppe Nardo. Sebastiano Pitasi, insieme a Fabio Giardiniere, genero del defunto boss, Domenico Serraino, è indagato nell'inchiesta sulla bomba alla Procura generale compiuto il 3 gennaio dello scorso anno.

    Sul capo di Sebastiano Pitasi, in particolare, pende il capo a di imputazione; l’uomo è accusato in concorso con altri indagati della medesima operazione:

    a. del delitto previsto e punito dall’art. 416bis, comma 1, 2, 3, 4, 5, 6 ed 8, c.p. perché, rivestendo i ruoli di seguito meglio specificati, fanno stabilmente parte della struttura organizzativa dell’associazione di tipo mafioso ed armata – per avere la immediata disponibilità, per il conseguimento delle finalità dell’associazione, di armi e materie esplodenti anche occultate, tenute in luogo di deposito o legalmente detenute – presente ed operante in prevalenza sul territorio nazionale denominata “’ndrangheta” ed in particolare della sua articolazione territoriale denominata “cosca Serraino”,
    della cui forza di intimidazione, derivante dal vincolo associativo, e della rilevante condizione di assoggettamento e di omertà che deriva dall’esistenza ed operatività della organizzazione criminale prima indicata si avvalgono per:

    commettere una serie indeterminata di delitti, tra i quali numerosi posti in essere contro la persona ed il patrimonio;
    acquisire direttamente o per interposta persona fisica o giuridica la gestione o, comunque, il controllo di attività economiche (finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto o il profitto di delitti), di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici;
    realizzare profitti o vantaggi ingiusti per i sodali, per i concorrenti esterni, per i contigui o per altri, attraverso la partecipazione diretta alle attività economiche di interesse e la riscossione di ingenti somme di denaro a titolo di tangente;
    all’interno della organizzazione di tipo mafioso Sebastiano Pitasi è accusato, in concorso, di avere ricoperto il seguente ruolo qualificante:

    quali semplici compartecipi della articolazione territoriale, denominata cosca Serraino di San Sperato di Reggio Calabria, dell’associazione di tipo mafioso appena richiamata e delle attività criminose poste in essere in esecuzione del relativo programma associativo;
    in particolare, costituiscono le indispensabili pedine incaricate di eseguire gli ordini impartiti e, quindi, di portare a compimento le azioni delittuose poste in essere in esecuzione del condiviso programma criminoso, attività caratterizzate dalla immanente consapevolezza in capo ai predetti di essere parte della radicata organizzazione criminale di cui sopra;
    gli stessi si premurano, peraltro, di mettere a disposizione dell’organizzazione non solo la propria persona ma, come PITASI Nicola, le specifiche conoscenze in materia di realizzazione di ordigni esplosivi o, come CACCAMO Domenico Daniele e SGRO’ Francesco, la capacità di utilizzare armi da fuoco di vario genere.

     

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