NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Arresti DDA Milano, Morelli, respinge accuse

     

     

    Arresti DDA Milano, Morelli, respinge accuse. Giglio e Lampada "siamo in grado di chiarire"

    02 dic 11 Ieri l'avvocato Vincenzo Minasi e Leonardo Valle si sono difesi cercando di chiarire la loro posizione e oggi la stessa linea sarebbe stata seguita dal consigliere regionale calabrese Francesco Morelli, dal giudice Vincenzo Giuseppe Giglio, Giulio e Francesco Lampada, tra i principali indagati e arrestati nell'inchiesta della dda milanese che due giorni fa ha inferto un nuovo colpo alla 'ndrangeta, a quella ''zona grigia" in affari con le cosche sull'asse Lombardia-Calabria. Da quel poco che è filtrato, i quattro, interrogati nel pomeriggio in carcere dal gip di Milano Giuseppe Gennari, il giudice che ha firmato il provvedimento di custodia cautelare, avrebbero risposto alle domande. Ieri Minasi, come ha riferito il suo difensore Lino Terranova, ha "fornito le sue spiegazioni su tutti i passaggi dell'ordinanza che lo riguardano". E ora, in cella sta leggendo e rileggendo il provvedimento del giudice anche per 'prepararsi' all'interrogatorio che molto probabilmente dovrà sostenere la prossima settimana davanti al procuratore aggiunto Ilda Boccassini e ai pm Paolo Storari e Alessandra Dolci, titolari dell'inchiesta. "E' sereno ed è assolutamente pronto a difendersi", ha aggiunto il legale. Nei confronti di Minasi e del suo socio Daniele Borelli, notaio con studio a Lugano, viene ipotizzata anche "un'attività di riciclaggio internazionale in favore delle cosche": dall'indagine è emerso un circuito di occultamento dei beni che, dall'Italia, sarebbero transitati in Svizzera, per propagarsi in vari stati esteri come l'Inghilterra, il Belize e il Delaware. Leonardo Valle sempre ieri, durante l'interrogatorio di garanzia, oltre ad affermare di non aver mai conosciuto il giudice Giglio e il gip di Palmi Giancarlo Giusti (solo indagato), ha spiegato di aver lavorato per i Lampada in modo lecito: il suo compito era quello di reperire bar e locali dove poter installare le slot-machine, alcune delle quali, a suo dire, sapeva non essere collegate con la rete dei Monopoli di Stato e che quindi funzionavano 'in nero'. Il suo difensore, l'avvocato Amedeo Rizza, nei prossimi giorni depositerà il ricorso al Tribunale del riesame per chiedere la revoca dell'ordinanza di custodia cautelare. Anche i fratelli Lampada, avrebbero negato ogni accusa. Infatti, il loro avvocato, Giuseppe Nardo, già questa mattina ha spiegato: "Si tratta di interpretazioni di fatti leciti che siamo in condizione di chiarire". Lo stesso, come ha preannunciato questa mattina il suo legale, l'avvocato Franco Sammarco ("rispoderà"), avrebbe fatto Morelli colui che, come si legge nel provvedimento del gip, ha messo "a disposizione tutte le sue conoscenze per favorire Lampada, pur sapendo di poter inquinare la vita istituzionale e politica" italiana. E proprio al consigliere regionale, vicino al sindaco di Roma Gianni Alemanno, due giorni fa, è stata sequestrata, tra l'altro, un'agendina con segnati i suoi appuntamenti e i suoi 'contatti'. Agendina che potrebbe essere preziosa per proseguire le indagini.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore