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    In libreria "Mani assassine" instanti book su 7 delitti dell'alto tirreno cosentino

     

     

    In libreria "Mani assassine" instanti book su 7 delitti dell'alto tirreno cosentino

    10 ago 11 E' in distribuzione "Mani Assassine", un istant-book scritto da Antonello Troya, giornalista della Gazzetta del sud e collaboratore dell'Ansa. L'autore, alla sua prima esperienza editoriale, racconta nel volume sette storie di delitti avvenuti nell'Alto Tirreno cosentino: dalla strage di Buonvicino del 1996 alla morte di Salvatore Arcuri a Scalea, bruciato vivo nella sua macchina nel 2001; alle uccisioni di Carmine Magurno e Francesco Grano nel 2002 a Belvedere Marittimo. E ancora: l'omicidio di Luigi Laprovitera, per mano del figlio Enzo nel 1997 e gli ultimi due fatti di sangue avvenuti quest'anno: gli omicidi di Domenico Puma a Praia a Mare e Anna Gerardi ad Acquappesa. Alcuni risolti, altri no, rimasti senza un movente e né un colpevole. "Delitti - scrive Troya nell'introduzione - che hanno segnato profondamente lo strato sociale delle comunità in cui sono avvenuti e che hanno posto in evidenza segnali che spesso ignoriamo, come la solitudine e l'indifferenza. Delitti che lasciano aperti numerosi interrogativi, per la crudeltà con cui sono stati compiuti e per le motivazioni, anche psicologiche, alcune adesso ancora incomprensibili. Non mi sono addentrato in analisi psicologiche e nemmeno socio-culturali. Ho cercato di dare l'assist a chi ha più competenze nell'affrontare gli istinti, le passioni e le disfunzioni che questa società proietta sull'individuo, che riflettono le anomalie e le difficoltà di una società malata che detta le regole da seguire, ovvero annientare l'altro, e che poi si scandalizza se accadono fenomeni criminali difficili da capire". "Il mio scopo - afferma ancora l'autore - non è stato certamente quello di proporre elementi giustificativi o di giudicare. Il mio intento è stato solo quello di raccontare i fatti così come li ha vissuti un giovane cronista, oggi come allora". La prefazione è del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lanusei, Domenico Fiordalisi, già sostituto a Paola e a Cosenza. "E' un libro che si legge tutto d'un fiato - sostiene Fiordalisi - scritto con quella passione che solo un cronista qualificato sa esprimere. Storie di cronaca nera e di vita giudiziaria che, nell'ultimo ventennio, hanno sconvolto intere famiglie di questo piccolo lembo di terra Calabra, l'Alto Tirreno Cosentino, dove ho prestato servizio per molti anni, come Sostituto nella Procura della Repubblica di Paola"

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