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    Vescovo Locri: "Nelle feste cinciliare fede e folklore"

     

     

    Vescovo Locri: "Nelle feste cinciliare fede e folklore"

    06 lug 11 Il Vescovo della diocesi di Locri-Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, sulla celebrazione della festa di San Rocco a Gioiosa Jonica, ha chiesto di "conciliare le tradizioni folkloristiche con un percorso di processione, che abbia anche quel carattere sacro che gli è dato dall'ascolto della Parola di Dio e dalla preghiera". La diocesi di Locri-Gerace è intervenuta con una nota per precisare quanto affermato dal Vescovo sulla celebrazione religiosa. "Il Vescovo - è scritto in una nota - non è contro la festa, non è contro le tradizioni, non è per principio contro i tamburi, né contro il ballo. Le disposizioni non sono espressione della volontà del Parroco, ma fanno parte di un unico indirizzo pastorale che si sta proponendo alla Diocesi intera. Anche in altri paesi i fedeli sono stati sollecitati, ad esempio, ad evitare la spoliazione dei bambini e ad istituire una cerimonia particolare per benedirli e offrirli al Signore per l'intercessione dei Santi o della Madonna. E così per altre manifestazioni della tradizione. Suggerimenti accolti senza particolari drammi dalla gente. E' stato mosso al Vescovo il rimprovero di aver imposto dei provvedimenti senza dialogare. Forse non si sa, o si è voluto tacere di proposito, che per ben tre anni il Vescovo ha incontrato ogni anno i responsabili della festa, i portatori della statua. Un anno ha incontrato anche il Sindaco e parte del Consiglio comunale". "E' stato osservato che il Vescovo è stato precipitoso e che non ha seguito una metodologia soft, paziente e graduale. Va precisato che la gradualità è stato l'orientamento condiviso e indicato dal Vescovo sin dal primo incontro nell'agosto del 2008. Quello fu un anno di grazia e di buona volontà da parte di tutti. Purtroppo negli anni seguenti non continuò questo graduale cammino di rinnovamento. Altra proposta, in alternativa, è stata quella di creare momenti di sosta per consentire il rullo dei tamburi e il ballo, in modo da lasciar scorrere poi la processione in un contesto di preghiera. Sono stati suggerimenti e tentativi, questi, da parte del Vescovo per far convivere tradizioni e forme religiose canoniche. Ma è stato tutto inutile, perché si sono trovate sempre obiezioni, riserve. per lasciare le cose come sono". "Non si può invocare il dialogo con l'autorità religiosa, con la premessa che se le cose proposte non piacciono non vengono accolte e l'autorità deve rassegnarsi. Non avviene in nessuna altra istituzione pubblica. Lo Stato cambia secondo le esigenze dei tempi e tutti obbediamo".

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