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    Disabile dopo la nascita, genitori Giorgia Pia chiedono giustizia

     

     

    Disabile dopo la nascita, genitori Giorgia Pia chiedono giustizia, caso rischia prescrizione

    20 ott 10 ''Dopo oltre sei anni non c'e' ancora giustizia per la piccola Giorgia Pia; anzi, c'e' il rischio che intervenga la prescrizione dei reati''. E' disperato Franco Curia, il padre della bambina che, a causa di una grave asfissia da parto, soffre di una tetraparesi spastica con epilessia. Per il caso della sua bambina sei medici degli ospedali di Trebisacce e di Castrovillari sono stati rinviati a giudizio. Il processo e' in corso nel tribunale della citta' del Pollino ma e' proprio sul procedimento giudiziario che i genitori della bambina hanno da ridire e chiedono che si arrivi presto ad una decisione. ''Sei udienze si sono gia' svolte - dice Curia che non cela il proprio sconforto - e non hanno risolto nulla. Siamo ormai stanchi e intendiamo rivolgerci per avere una risposta chiara direttamente al ministro guardasigilli Angelino Alfano. Se non dovessimo avere risposte io e mia moglie, Franca Cicero, ci incateneremo a Roma davanti al Ministero''. I genitori della piccola Giorgia Pia nata il 21 maggio del 2004 nell'ospedale di Trebisacce, una giovane coppia che ha anche un'altra bambina in tenera eta' da seguire, parlano senza mezzi termini del loro caso di ''malasanita' e grave errore medico alla nascita'' e puntano senza esitazione l'indice sui medici delle due strutture ospedaliere. ''Quelle stesse persone - dicono - che mentre noi viviamo il nostro dramma continuano a lavorare tranquillamente e potrebbero cavarsela con una prescrizione''. Curia, che ha avuto in passato problemi di salute con una serie di interventi all'intestino (''Un'altra vicenda di malasanita''', dice), racconta dell'odissea vissuta dalla piccola dopo la nascita: ''in questi anni - precisa - ci siamo dovuti svenare economicamente. Abbiamo consultato i migliori specialisti, siamo stati nelle piu' avanzate strutture specializzate. Ad un certo punto, pero', le nostre forze economiche non ci hanno piu' sorretto ed e' partita una raccolta di fondi che ci ha consentito di andare a Cuba per tre mesi in un centro di recupero neurologico dove abbiamo potuto constatare dei riscontri positivi. Lunedi' torneremo li' per un secondo ciclo di cure''. ''Dopo sei anni - sottolinea ancora Curia - e sei udienze che non hanno portato ad alcun risultato non ci rimane che constatare che la nostra piccola non solo e' l'ennesima vittima della malasanita' calabrese ma rischia anche di essere vittima della giustizia italiana.Con una serie di cavilli insignificanti, infatti, sinora le udienze sono state rinviate facendoci seriamente preoccupare''. Del caso di Giorgia Pia si e' occupata lo scorso febbraio la Commissione per gli errori sanitari che ha sentito a Palazzo San Macuto, sede dell'organismo, il direttore generale del Dipartimento della salute dell'epoca Andrea Guerzoni. La vicenda e' approdata, nella passata legislatura, anche nel Consiglio regionale della Calabria grazie ad un'iniziativa dell'allora consigliere regionale di Idv, Maurizio Feraudo.

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