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King of Paparazzi, Barillari, apre la mostra “Gli anni della dolce vita”
King of Paparazzi, Barillari, apre la mostra “Gli anni della dolce vita” 28 mag 10 “Sono nato in Calabria, la cosa più bella della mia vita”. Con queste parole ‘the king of paparazzi’ Rino Barillari questo pomeriggio ha tagliato il nastro della mostra fotografica dedicata agli anni della Dolce Vita, che apre la Primavera del Cinema Italiano. Alla conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione nella Sala Gullo della Casa delle Culture di Cosenza, il maestro di arte fotografica ha ricordato quando è partito dal suo paesino in provincia di Vibo Valentia all’età di 14 anni. “Quando sono arrivato a Roma, nel 1958, parlavo solo calabrese e a qualunque cosa gli attori americani mi dicessero io rispondevo sempre ‘yes’ anche se non capivo nulla” ha commentato, ridendo. Dove ha imparato l’arte della fotografia? “Guardando gli altri e facendo lo stupido. Perché in Italia se sei bravo ti buttano via, se invece non sai fare niente ti aiutano”. Da allora Rino Barillari si è appostato per notti intere fino all’alba all’uscita dei locali, ‘pizzicando’ le star in tutte le pose, immortalandole con il suo flash impietoso anche se erano infastidite. Perché “la guerra è guerra”, e anche i vip a sentire questa frase si mettono a ridere e capiscono il ‘duro’ mestiere del paparazzo. Racconti di vita anche da John Francis Lane, giornalista e attore che è comparso nella pellicola della Dolce Vita. Anzi, ‘deve’ la sua assunzione al giornale inglese per cui lavorava in quegli anni ad Anita Ekberg, per averla presa in giro in un suo articolo scritto dopo le nozze ‘mediatiche’ celebrate con Tony Steel a Firenze e organizzate ad hoc per fare pubblicità al film che l’attore stava girando. La Primavera del Cinema Italiano festeggia oggi, dunque, la sua prima uscita ufficiale. “Il risultato di una sinergia tra le istituzioni” hanno sottolineato il sindaco Salvatore Perugini e l’assessore provinciale al turismo Pietro Lecce. Gli assessori regionali alla cultura, Mario Caligiuri, e alla programmazione, Giacomo Mancini, hanno inviato telegrammi di congratulazioni in cui hanno espresso il loro sostegno alla manifestazione. Presente anche Massimo Di Liberto, curatore della mostra sugli anni della Dolce Vita realizzata dalla Fondazione Solares di Parma (insieme al Museo nazionale del Cinema di Torino). “Rappresenta l’evoluzione dal mondo moderno al mondo contemporaneo” ha spiegato, sottolineando che l’allestimento proietta delle istantanee “in un’epoca in cui le immagini scorrono velocemente”. Soddisfatti il presidente dell’associazione Le Pleiadi, Giuseppe Citrigno, e il direttore artistico della Primavera del Cinema Italiano - Premio Federico II, Alessandro Russo. Ancora vige stretto riserbo sul programma della manifestazione che si terrà nel capoluogo bruzio dal 14 al 17 giugno prossimi. Il programma sarà illustrato in una conferenza stampa che si terrà alla Bcc Medio Crati di Cosenza il 7 giugno 2010 alle 11. Dopo il taglio della mostra fotografica, Rino Barillari e gli ospiti hanno fatto una passeggiata nel centro storico di Cosenza. Quindi, alle 20.30 al cinema Citrigno, è stata proiettata la pellicola del capolavoro di Federico Fellini ‘La Dolce Vita’, tornata sul grande schermo a 50 anni esatti dalla prima uscita. Importante il sostegno della Fondazione Carical, che “aiuta queste manifestazioni che arricchiscono la crescita culturale del nostro territorio”, come ha commentato il presidente Mario Bozzo prima della proiezione del film. Notizie sulla mostra Le oltre 140 istantanee sono in larga parte poco conosciute in Italia perché prevalentemente pubblicate da giornali e riviste straniere. La mostra è completata da un catalogo edito dal Museo Nazionale del Cinema, che comprende –oltre a tutte le fotografie in mostra e all’introduzione di Alberto Barbera (direttore del Museo Nazionale del Cinema) e di Stefano Caselli (presidente della Fondazione delle Arti Solares) – due saggi critici di Tullio Kezich e Rocco Moliterni. Così il direttore del Museo Nazionale del Cinema, Alberto Barbera, commenta il lavoro dei due professionisti che offrono gli scatti nella mostra dedicata alla Dolce Vita: “Zavattini rubò pudicamente alcune immagini nelle pause del set e il risultato – nella sua voluta e, vorrei dire, ricercata semplicità – è tanto più straordinario in quanto ci rivela istanti insospettati di una lavorazione che molti di noi avrebbero probabilmente immaginato diversa. Geppetti fece invece al meglio il suo lavoro di ladro di privacy, documentando la dolce vita vera che si svolgeva sotto gli occhi di tanti comprimari, testimoni e comparse, in quel grande circo Barnum in cui si era trasformata Roma, invasa da star e starlette provenienti un po’ da ogni parte, ma soprattutto da Hollywood. Le une e le altre, contrapposte e mescolate insieme, crediamo possano contribuire a restituirci un ritratto singolare e una testimonianza preziosa di un film e di un’epoca per molti versi assolutamente memorabili”. La Dolce Vita
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