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![]() Anche una società di calcio per coprire proventi da estorsioni
Anche una società di calcio per coprire proventi da estorsioni 21 lug 10 Una società di calcio per coprire i flussi di denaro provenienti dalle estorsioni: era il sistema escogitato dalla cosca di Corigliano, scoperto dagli investigatori della guardia di finanza che stamani, insieme ai carabinieri hanno arrestato una sessantina di persone. Fabio Barilari, di 39 anni, fratello di Maurizio, indicato come il capo della cosca, dal 2001 è diventato titolare di un'impresa di tinteggiatura di edifici commerciali e rappresentante legale della società calcistica Schiavonea '97. Tutte e due le societa', grazie all'emissione di fatture per operazioni inesistenti in tutto o in parte, secondo l'accusa, fornivano la copertura contabile al denaro che illecitamente arrivava nelle casse della cosca dalle estorsioni. Il sistema utilizzato era quello di simulare l'esecuzione di lavori di tinteggiatura. Il compenso fatturato era in realtà l'importo dell'estorsione imposta all'imprenditore committente dei lavori. Con la società di calcio, secondo l'accusa, veniva utilizzato il sistema delle sponsorizzazioni. Le indagini hanno permesso di accertare "una sistematica attività estorsiva" ai danni di numerosi imprenditori locali, soprattutto attraverso Maurizio Barilari, grazie a imprese controllate direttamente o indirettamente. Uno dei sistemi usati dalla cosca era quello di imporre alle imprese la fornitura di materiale cartoplastico dalla ditta di Cosimo Martillotti, un prestanome, secondo l'accusa, che in precedenza lavorava come dipendente in una cooperativa di pescatori. La ditta, riconducibile a di fatto a Maurizio Barilari, era riuscita a conquistare una posizione egemonica nelle forniture di materiale nell'area di Corigliano Calabro e delle zone limitrofe. L'ascesa della ditta riconducibile a Barilari aveva creato, di fatto, una sorta di duopolio, visto che sul mercato operava già da tempo e con le stesse medesime impositive, un'altra ditta, riconducibile a Pietro Salvatore Mollo, un altro indagato. Questa situazione ha fatto sì che moltissimi esercizi commerciali di Corigliano e dintorni fossero costretti ad acquistare merce da entrambi i fornitori © RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "
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