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Federalismo: in vendita i beni patrimoniali del demanio
Federalismo: in vendita i beni patrimoniali del demanio 27 giu 10 Dal mercato di Porta Portese agli 'isolotti prossimi alla Maddalena'. L'agenzia del demanio mette nero su bianco la lista dei beni dei quali gli enti locali (in primis i Comuni) possono fare richiesta in base al federalismo demaniale. Fabbricati e terreni che possono ottenere a titolo gratuito, con l'obiettivo della loro valorizzazione ma non solo, anche eventualmente della 'alienazione', ovvero la vendita, a patto che l'introito sia destinato all'abbattimento del debito pubblico. Tanto e' vero che accanto a ogni 'bene', viene indicato un 'valore di inventario', che ammonta complessivamente a poco piu' di tre miliardi (3.087.612.747). L''elenco provvisorio' messo a punto dall'agenzia del Demanio e' composto da 11.009 schede per un totale di 19.005 cespiti. E' quello del Lazio e in particolare di Roma il territorio 'piu' fortunato', con beni che, oltre allo storico mercato di Porta Portese vanno dal cinema Nuovo Sacher di Nanni Moretti al museo di Villa Giulia all'intero Idroscalo di Ostia dove mori' Pier Paolo Pasolini. Ma nella lista di patrimonio disponibile entrano anche pezzi di torrente, fari (come quello di Mattinata sul Gargano) spiagge e addirittura isole, come gli 'isolotti prossimi all'isola di Caprera' e l'intera isola di Santo Stefano vicino a Ventotene che viene resa disponibile 'pezzo per pezzo', dall'ex carcere all'approdo agli arenili. Le perle a rischio: Dal Museo di Villa Giulia a Roma alla sede di Ingegneria della Sapienza a San Pietro in Vincoli, dall'ex Forte Sant'Erasmo a Venezia al faro di Ponza, sono tante le 'perle' del demanio statale trasferibili agli enti locali in base al federalismo demaniale. I territori avranno a fine luglio a disposizione l'elenco ufficiale e aggiornato dell'agenzia del demanio che ha pero' gia' messo a punto una lista provvisoria, dei beni a disposizione. Un numero importante di fabbricati, terreni edificabili, agricoli e appartamenti, che i territori avranno il compito di valorizzare, ma anche, eventualmente, 'alienare' a patto che le maggiori entrate vadano a riduzione del debito. Nella lista messa a punto fino ad ora spiccano anche pezzi di monti, anche se il demanio resta comunque 'inalienabile', ex caserme e isole come quella di Santo Stefano vicino a Ventotene. Ecco, in sintesi, alcuni dei 'gioielli' disponibili. Non colmera' esattamente i tagli della Finanziaria per i quali sono sul piede di guerra ma con il federalismo demaniale agli enti locali puo' arrivare di certo un bel tesoretto. Dalle isole ai mercati, dalle montagne agli ex aeroporti, il valore di inventario di tutto il patrimonio che diventa disponibile per le autonomie che potranno 'scegliere' alcuni di questi beni con un progetto di valorizzazione, e' di poco oltre i tre miliardi. Ma e' chiaro che puo' diventare molto di piu'. Anche perche' a disposizione, a titolo gratuito, di Comuni, Province e Regioni c'e' un patrimonio consistente di beni, messi nero su bianco dall'agenzia del demanio in un elenco al momento ancora provvisorio. L'ente diretto da Maurizio Prato mettera' infatti sul suo sito online a fine luglio l'elenco ufficiale e aggiornato dei beni. Intanto, mercoledi' ci sara' la relazione del ministro del Tesoro sui numeri del federalismo fiscale in Consiglio dei ministri. Per quanto riguarda il federalismo demaniale si va, al momento, da Porta Portese all'intero Idroscalo a Roma, da San Pietro in Vincoli alla facolta' di Ingegneria della Sapienza, dalla montagne delle Dolomiti alla piazza d'Armi dell'Aquila, al faro di Mattinata sul Gargano fino all'ex forte Sant'Erasmo a Venezia. Ecco, in pillole, una sintesi dei beni dello Stato che potrebbero andare in mano alle autonomie che, per legge devono prioritariamente valorizzarli ma eventualmente anche 'alienarli' a patto che gli introiti vadano a riduzione del debito. Cerca con nell'intero giornale: -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "
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