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Caro benzina, partono i listini personalizzati. A sud sarà più cara
Caro benzina, partono i listini personalizzati. A sud sarà più cara 01 giu 10 Prezzi personalizzati, diversi per ogni gestore. L'Agip passa al contrattacco e, per aggredire la concorrenza proprio dove più forte è la competizione sul territorio, lancia un nuovo metodo di fissazione dei listini, che potranno variare da impianto a impianto. Le novità di oggi sulla rete carburanti non riguardano dunque solo gli ultimi rialzi di benzina e diesel (+1 centesimo per entrambi alla Erg, +1 centesimo per il solo gasolio alla Shell), ma anche la nuova politica di pricing dell'Eni, leader di mercato con circa il 30%. I listini dei prezzi consigliati alla rete di stazioni di servizio Agip passeranno infatti da 18, sinora articolati su base provinciale, a 35, applicati in base al contesto competitivo del singolo impianto. All'interno della stessa provincia, quindi, Eni potrà indicare prezzi diversi in funzione della situazione di mercato in cui opera ciascun punto vendita, con variazioni settimanali in funzione dell'evoluzione della concorrenza (assicurando comunque una sostanziale coerenza tra gli impianti con una clientela parzialmente in comune). I prezzi saranno insomma più convenienti dove la competizione è più agguerrita e meno aggressivi in aree dove anche gli altri operatori sono meno batteglieri. La rilevazione della Staffetta Quotidiana, operata da oggi con il nuovo metodo, mostra in media un aumento di un centesimo sui prezzi Agip per entrambi i prodotti: benzina a 1,397 euro al litro e gasolio a 1,256 euro al litro. A seconda del gruppo di appartenenza, le variazioni sono però diverse. In alcuni impianti più "caldi" (ad esempio nel Nordest o in vicinanza di pompe bianche o centri commerciali) il prezzo è sostanzialmente stabile o in lievissimo calo, mentre al Sud, rileva la Staffetta, si registrano aumenti anche nell'ordine dei 3-4 centesimi al litro. I cambiamenti non sono peraltro finiti: nelle prossime settimane potrebbero infatti arrivare ulteriori aggiustamenti anche sull'iperself, per i quali l'Eni deve prima ottenere il via libera dell'Antitrust. Le novità finora introdotte lasciano però scettici i gestori, preoccupati delle possibili conseguenze della nuova strategia. I sindacati dei distributori temono infatti che le iniziative della compagnia possano generare sperequazioni tra gli impianti dello stesso marchio. In una lettera inviata all'azienda, Faib, Fegica e Figisc chiedono quindi un incontro urgente per l'avvio di una fase negoziale con l'Eni, avvertendo che, se non saranno convocate, si rivolgeranno all'Antitrust per verificare eventuali violazioni delle normative sulla concorrenza. Cerca con nell'intero giornale: -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "
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