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Sport: Calcio
Foti (Reggina) “Siamo pronti alla sfida e non partiamo battuti” 03/09 "Siamo consapevoli di cominciare il nostro cammino in
salita, a causa dei 15 punti di penalizzazione, ma non per questo
non crediamo di poterci salvare. In realtà, siamo pronti
a giocarcela tutta". Il presidente della Reggina Lillo Foti
ha incontrato i giornalisti, dopo una settimana di silenzio, per
esprimere lo stato d'animo suo e della società per la vicenda
di calciopoli ed in vista del primo impegno di campionato domenica
prossima in casa del Palermo. "La prima sfida che dobbiamo
affrontare - ha detto Foti - è quella politico-calcistica
ed in questo senso chiediamo l'aiuto dei reggini illustri che occupano
posizioni importanti a livello nazionale, nella politica e nel mondo
dell'informazione, a farsi garanti della condotta lineare e onesta
e della lealtà della Reggina. Loro possono testimoniare,
visto che non ci sono riuscito io, che tutto ciò che abbiamo
ottenuto in questi anni é soltanto il prodotto dei nostri
sacrifici e del nostro impegno. Se non c'é stato illecito
sportivo, se i contatti che abbiamo avuto non hanno influito sui
risultati delle partite, perché siamo stati penalizzati?
In questo senso non mi do pace e non comprendo il perché
della penalizzazione che ci è stata inflitta. In ogni caso,
il nostro ingiusto coinvolgimento nella vicenda di calciopoli ci
ha fatto rendere conto che il peso specifico della Reggina, e mio
personale, nel contesto nazionale é molto relativo. Ho fatto
la voce grossa e mi sono battuto perché non subissimo ingiustizie,
ma purtroppo non è servito. In realtà, di fronte a
ciò che è accaduto, siamo stati lasciati soli, a parte
il sostegno delle istituzioni locali, e questo non fa che aumentare
la nostra rabbia e la nostra amarezza. Serve dunque tanta compattezza
e vicinanza nei confronti della squadra, due componenti che ci possono
aiutare a vincere la difficile sfida sportiva che ci troviamo ad
affrontare". "La Reggina - ha detto ancora Foti - proseguirà
la sua battaglia contro la condanna che ha subito attraverso la
conciliazione e l'arbitrato. Si vedrà cosa ne uscirà
fuori. Dopodiché valuteremo con i nostri legali se ricorrere
alla giustizia amministrativa". A “Quelli che il calcio” la prima ‘finta’ giornata di serie A 03/09 Burla ed effetto sorpresa per la prima puntata dell'anno
di 'Quelli che il calcio e...' che diventa sempre più un
contenitore tv omnicomprensivo. La formula è rinnovata ma
lo schema di base rimane quello della fortunata serie 'made in Simona
Ventura'. Emozionata ma con quell'emozione di chi ha alle spalle
già numerose edizioni del programma, la Ventura ha mostrato
la padronanza dello studio, l'effervescenza e la brillantezza solite.
Tra le novità c'é il garante del pubblico, un direttore
di giornale, ruolo che nella prima puntata è stato assolto
da Maria Latella, direttore del settimanale 'A'. Due palette per
esprimere un giudizio "buono" o "non buono"
sull'andamento della trasmissione. Per l'esordio 2006, sotto lo
sguardo del direttore di Raidue Antonio Marano che si aggirava per
gli studi Rai della Fiera di Milano, le partite del campionato di
calcio che non è ancora cominciato ma che si stanno 'svolgendo'
ugualmente con regolari aggiornamenti dei risultati durante il pomeriggio.
Partite virtuali con i commenti similveri di 'Bisteccone' Galeazzi.
Qualcuno ci crede sul serio e, un po' confuso, comincia a chiamare
il centralino della tv di Stato per capire se le partite si stanno
veramente giocando. Dubbi e telefonate moltiplicati alla fine quando
il 'Maifredi team', come suo solito, mostra le ricostruzioni dei
gol 'segnati'. E' tutta un' allegra messa in scena perché
il campionato di serie A comincia domenica prossima. L'effetto burla
accende dubbi anche sull'intervista in esclusiva a Marco Materazzi
che, secondo quanto anticipato nei giorni scorsi, avrebbe rivelato
a 'Quelli che il calcio e...' le parole rivolte durante la finale
dei Mondiali di Germania a Zinedine Zidane e ricambiate con una
testata allo sterno. Il fatto che Simona Ventura abbia annunciato
e poi rinviato l' intervista adducendo motivi di tempo non convinceva
in pieno. Dopo un incalzarsi di interventi, collegamenti e siparietti,
la scaletta della trasmissione è effettivamente saltata più
volte e così la Ventura per dare più spazio all'intervista
finale con l'arbitro Massimo De Santis (tra i maggiori imputati
di Calciopoli) ha deciso di rimandare lo scoop Materazzi alla prossima
puntata. Anche il direttore di rete Marano si sentiva di poter dire:
"troppa roba, era inutile sprecarla così". Tutti
nello staff di 'Quelli che il calcio' assicurano che l'intervista
al giocatore dell'Inter e della Nazionale esiste e sarebbe stata
registrata mercoledì scorso ad Appiano Gentile dalla stessa
Simona Ventura, come si lascia sfuggire Gene Gnocchi all'uscita
dello studio televisivo con aspetto per una volta serio. Proprio
il comico di Fidenza in apertura di programma aveva fatto il suo
ingresso nel nuovo 'angolo monolocale con cucina e lavabo' indossando
la maglia dell'Inter e tributando un omaggio alla sua maniera alla
squadra diventata campione d'Italia dopo i verdetti della giustizia
sportiva. Non fanno mancare il 'sale' alla trasmissione Max Giusti
e Lucia Ocone. Giusti si muove con la solita perizia tra un Ricucci
dimagrito dopo il soggiorno coatto al 'Centrobenessere tre gradini'
alias Regina Coeli e la new entry Antonio Matarrese, presidente
post-calciopoli della Lega. La Ocone passa dalla nuova performance
di Elisabetta Gregoracci, 'badante' del convalescente-fidanzato
Fabio Briatore, a Mina. La trasmissione non perde neppure il suo
ruolo di vetrina di eventi alla moda o semplicemente che contano.
C'é il collegamento con il Festival del Cinema di Venezia,
con il workshop economico-politico organizzato ogni anno dallo studio
Ambrosetti a Cernobbio, con il festival dell'Unità di Pesaro,
e con l'inviato al casello autostradale di Milano sud, dove si rientra
dalle vacanze, o con Gianni Ippoliti. Come par condicio c'é
pure un siparietto politico con Marco Rizzo dei Comunisti Italiani
ed Elisabetta Gardini, parlamentare di Forza Italia. Il pepe finale
è l'intervista all'arbitro Massimo De Santis, condannato
per lo scandalo di Calciopoli. Il pubblico in studio gradisce, legge
dell'applauso a comando inclusa. Donadoni difende la sua Italia “Non date la Nazionale già per finita” 03/09 Non date già l'Italia per finita. Dopo aver ridotto
la richiesta di un po' di tempo di rodaggio per la sua nazionale,
dai sei mesi invocati dopo Livorno ai due dopo il pari della Lituania,
Roberto Donadoni attraversa con fiducia la sua prima, vera tempesta
azzurra; forse perché è mitigata dal vento di novità
portato da Cassano, o dal capitale delle quattro stelle. O forse
perché, ex giocatore o allenatore di club che sia, l'idea
del 'tutto e subito' tipica della panchina del ct ancora gli è
indigesta. "Leggo di Italia finita e di un Donadoni cui va
tutto bene - dice all'indomani dell'1-1 di Napoli -,mi dispiace,
non lo accetto. E non per insofferenza. Amo vedere il bicchiere
mezzo pieno". Il vero ostacolo - Donadoni lo sa al di là
della fiducia ribadita ieri da Guido Rossi negli spogliatoi - è
che l'altra metà si colmerà o si lascerà vuota
a Parigi, contro una Francia più avanti di condizione e di
punti. E ancora avvelenata per Berlino. "Quella serata i nostri
Campioni l'hanno messa alle spalle, glielo ho sentito dire proprio
ieri sera - rivela Donadoni - Sarà uno stimolo ritrovare
gli avversari del 9 luglio. Il calcio italiano, con una sola partita
vera nelle gambe, la Supercoppa, non può dare di più
in questo momento: quello francese ha una nazionale fortissima,
davanti ha grandi individualità, è più avanti
di condizione. Ma io non farei cambio con loro, mi tengo stretto
questo gruppo e questa squadra". A cominciare dal Cassano di
Napoli, cui Donadoni riconosce il merito di "giocate dei grandi,
fa parte dei talentuosi" ma chiede continuità: "A
lui l'ho spiegato prima della partita: se passa un minuto, un minuto
e mezzo e non hai toccato il pallone, c'é qualcosa che non
va". Intensità mica male, per un 10 del genere, un metronomo
del tocco di palla che indica bene l'idea di Italia nella testa
di Donadoni: quella provata nell'allenamento tattico di giovedì,
dalla quale lo stesso allenatore si dichiara lontano. "Non
posso quantificare la distanza, ma è probabile che tra due
mesi sarà un'altra cosa, un'altra Italia: e non solo per
il mio lavoro. Conteranno le partite che i giocatori avranno nelle
gambe". Due mesi, ovvero dopo Francia a Parigi e persino Ucraina
a Roma (il 6 ottobre): ovvero i due scontri più importanti
nel cammino azzurro verso Euro 2008. Per un Gattuso consapevole
che "a Parigi sarà già determinante", e
un Inzaghi sicuro che "questa nazionale non farà la
fine di quella di Spagna dopo la vittoria nell'82", risponde
un Donadoni in cerca di positività. "Di questo ha bisogno
l'Italia oggi, attorno a sé. Perché pensare come si
complicherebbe la strada se tornassimo da Parigi con un solo punto
in due partite? Allora ribalto la prospettiva: e se chiudiamo il
doppio impegno con quattro, quanto è in discesa la strada?
E se la positività non c'é, faremo con le nostre forze:
più che alle critiche, so di dover rispondere a me stesso
e a chi mi ha scelto". Di certo, contro la Francia Donadoni
sceglierà la strada del turn over, e non solo per affaticamenti
ed acciacchi. L'unico infortunato è Zaccardo, in via di miglioramento,
il solo praticamente certo di rientrare in squadra Zambrotta: per
il resto si aspetta l'allamento di Donadoni per verificare eventuali
cambi. "Ho scelto la squadra di Napoli senza far calcoli su
quella di Parigi: però in Francia ci vorrà più
cautela". Poche speranze per Marchionni ("mai detto che
sarebbe partito lui: poi è entrato, e poteva dare molto di
più"), incoraggiamenti a Grosso ("é sceso
molto, anche troppo: la voglia di dare tutto mi ha emozionato"),
Gattuso ("corre sempre per dodici"), Pirlo ("é
anche andato a rincorrere, e non fa parte del suo repertorio"),
De Rossi. Sui rimproveri a caldo all'egoismo di Inzaghi - peraltro
mai nominato - Donadoni attenua invece, anche se ci sono le condizioni
per una staffetta con Gilardino. "Egoismo sotto porta? Io da
giocatore non vedevo l'ora di dare la palla, perché non sapevo
segnare: qui invece ci sono giocatori col gol nel sangue, è
normale". Sul modulo, nessuna carta scoperta, se non la conferma
di una certezza: nessuna confusione in campo ieri: "Non so
se altri hanno visto un 4-4-2, io ho messo in campo un 4-3-3 - replica
il commissario tecnico - Ne sono venute fuori sette chiare occasioni,
più volte ho gridato al gol. Firmerei per un film così
a Parigi. Il fatto è che più delle formule, contano
le distanze tra i giocatori. Il mio osservatore a Tbilisi racconta
di una Georgia larga e lunga: hanno commesso l'errore di pensare
di giocarsela alla pari con la Francia, con spazi così ampi
per loro è finita subito". Italia corta, intensa, nelle
mani di Cassano, insomma, e non con "dieci dietro a difendere";
perché non rientra nella mentalità del ct. E perché
se è vero che non è finita l'Italia Mondiale, quella
di Donadoni da un certo punto dovrà pure cominciare. Molte le squadre di B senza contratto TV, potrebbe slittare la prima partita 03/09 Potrebbe slittare la prima giornata della serie B perché
ancora troppe squadre non hanno concluso i contratti tv. L' ipotesi
è stata espressa dal direttore sportivo del Genoa, Alessandro
Gaucci, dopo la conclusione della partita Genoa-Torino, per il trofeo
Spagnolo, vinta dai rossoblù 1-0. Il Genoa è comunque
una delle poche squadre di serie B ad avere già il contratto
televisivo, con Sky, che anche l'anno scorso aveva seguito la squadra
in serie C. Serie C1 prima giornata 03/09 Aspettando l’occhio magico delle telecamere (oggi stadi
quasi tutti scoperti per la mancanza dell’accordo con la Rai)
il campionato di serie C ha cominciato ufficialmente la stagione
2006-2007 con una prima giornata ricca di reti. C1/B – Prima giornata Risultati Ancona - Teramo 0-2 CLASSIFICA: Avellino, Foggia, Juve Stabia, Lanciano, Perugia, Salernitana, Taranto Teramo, Ternana 3 punti; Ancona, Gallipoli, Cavese, Giulianova, Manfredonia, San Marino, Sambenedettese, Martina, Taranto, Ravenna 0. PROSSIMO TURNO – 2a GIORNATA ANDATA - 10/9
- ORE 15 C1/B. I Tabellini Ancona-Teramo 0-2 Avellino-Gallipoli 2-0 Foggia-Cavese 1-0 Giulianova-Ternana 0-2 Juve Stabia-Manfredonia 2-0 Lanciano-San Marino 1-0 Perugia-Sambenedettese 1-0 Salernitana-Martina 2-0 Taranto-Ravenna 1-0 La serie C2 prima giornata 03/09 Per quel che riguarda la C2 ben 27 gol realizzati nel girone
A. Goleada di Bassano e Cuneo: i primi con un secco 4-1
superano la Valenzana (doppietta di Berrettoni), mentre ilCuneo,
gia protagonista della passata stagione, travolge la nuova Torres
(Lodo Petrucci) con un perentorio 4-0(doppietta di Iacona). Due
le vittorie in trasferta e con punteggi larghi: L'Alto Adige s'impone
per 3-1 a Montichiari, mentre il Portogruaro vince 4-1 a Olbia.
Risultati Celano - Val di Sangro 0-1 CLASSIFICA: Benevento, Gela, Real Marcianise,
Melfi, Monopoli, Potenza, Valdisangro 3 punti; Andria, Igea Virtus,
Sorrento, Vibonese 1; Cassino, Catanzaro, Celano, Nocerina, Pro
Vasto, Rende 0; Lamezia (*) -2 PROSSIMO TURNO - 2a GIORNATA ANDATA - 10/9 - ORE
15 Cannonieri C2/C 2 RETI: Nole' (Potenza) C2/C. I Tabellini Celano-Val Di Sangro 0-1 Gela-Cassino 1-0 Monopoli-Catanzaro 1-0 Potenza-Nocerina 3-1 Pro Vasto-Melfi 1-2 Real Marcianise-Vigor Lamezia 2-1 Rende-Benevento 1-2 Sorrento-Igea Virtus 1-1 Vibonese-Andria 1-1
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