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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Tagli all'ICI finanziati con i fondi per Calabria e Sicilia
Utilizzo fondi di Calabria e Sicilia per l’ICI: è coro di proteste 26 mag 08 "Non ci può essere il rischio di allontanare obiettivi già definiti". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, rispondendo a Reggio Calabria ad una domanda sulla possibilità di un utilizzo dei fondi ex Fintecna, destinati dal precedente governo 'all'infrastrutturazioné di aree e servizi del Mezzogiorno, per finanziare l'abolizione dell'Ici. Laganà (PD) “Silenzio assordante dai parlamentari del PDL”. "Deve preoccupare seriamente la mancata smentita delle notizie che da diversi giorni si rincorrono circa l'intenzione del governo Berlusconi di mettere a frutto i fondi ex Fintecna per rimpiazzare i mancati introiti conseguenti all'abolizione dell'Ici" Lo afferma l'on. Maria Grazia Laganà Fortugno, Componente Commissione Difesa. "Nel mirino - dice la parlamentare del Pd - pare ci siano alcune spese stanziate con il 'milleproroghe' e con la finanziaria 2008 dal precedente governo di Romano Prodi. L'esecutivo di centrodestra avrebbe intenzione di togliere i fondi per opere infrastrutturali essenziali. Se tale ipotesi dovesse concretizzarsi, tutto il programma di Berlusconi si rivelerebbe ancora una volta roba da chiacchiere elettorali. Impressiona l'assordante silenzio dei deputati e senatori calabresi e siciliani di fronte a tale vicenda. Di fronte ad una azione che mette in scacco il futuro delle due regioni meridionali. Non bastano poche dichiarazioni rilasciate in maniera blanda, quasi di sfuggita, e che non vanno al cuore dell'argomento. Sembra esserci un disegno preciso da parte del governo Berlusconi-Lega ad escludere la Calabria e la Sicilia da qualsiasi piano di modernizzazione e di conseguente rilancio economico. Vogliono bloccare lo sviluppo del Mezzogiorno, emarginandolo definitivamente e impedendo la realizzazione di progetti infrastrutturali vitali. Si stanno già rivelando parole vuote le scommesse lanciate dal centrodestra nell'ultima campagna elettorale per lo sviluppo del Meridione, dichiarato `una risorsa per tutto il Paesé. L'auspicio è che il governo in carica riveda le proprie intenzioni sul taglio dei fondi accantonati per la realizzazione di strade primarie in Calabria e Sicilia, dimostrando ora di volere intervenire con i fatti su tutto il Meridione, riconoscendo che lo sviluppo del territorio é ancorato a due punti: la lotta alla criminalità e la realizzazione delle infrastrutture". CGIL “Una presa in giro”. "La decisione di finanziare il taglio dell'Ici con l'uso dei fondi ex Fintecna, pari a 1 miliardo e 600 milioni di euro, destinati a opere infrastrutturali già messe in cantiere in Sicilia e in Calabria, suona come una presa in giro specialmente se associata ai proclami del nuovo governo tesi ad avviare la costruzione del Ponte sullo stretto visto come risolutore di tutti i mali". E' quanto si legge in una nota congiunta dei segretari generali di Cgil Calabria e Sicilia, Italo Tripi e Vera La Monica, e di Franco Garufi del dipartimento Mezzogiorno della Cgil Nazionale. I tre dirigenti sindacali, aggiunge la nota, "esprimono la loro forte perplessità sulla decisione del governo di utilizzare i fondi ex Fintecna per finanziare la quota residua dell'Ici venendo meno agli impegni assunti nei confronti delle popolazioni siciliane e calabresi che consideravano queste risorse acquisite per la realizzazione di importanti infrastrutture trasportistiche in entrambe le regioni. Ciò che si prospetta è una contraddizione insanabile tra la volontà sbandierata dal governo di ammodernare il paese, e il sud in particolare, con la scelta di finanziare lo sgravio dell'Ici utilizzando le risorse destinate alle infrastrutture del mezzogiorno". "Il ponte - continua la nota - lo abbiamo detto e lo ripetiamo non è una priorità ciò che serve è una rete infrastrutturale, sia in Sicilia che in Calabria, che avvii un processo serio di sviluppo e di miglioramento della qualità della vita dei cittadini di quei territori. Ci auguriamo - conclude la nota - che l'esecutivo smentisca al più presto la notizia: segnale pessimo per l'economia del sud" Interrogazione di Genovese (PD). Il deputato messinese del Pd Francantonio Genovese, che è anche coordinatore regionale del partito in Sicilia, ha presentato un'interrogazione nella quale chiede al governo se sia vero che intende utilizzare i fondi ex Fintecna, destinati dal precedente esecutivo a infrastrutture da realizzare in Sicilia e Calabria, per l'abolizione dell'Ici sulla prima casa. "La decisione di far pagare l'abolizione dell'Ici ai siciliani e ai calabresi - sottolinea Genovese -, oltre a rappresentare una autentica ingiustizia sociale, avrebbe gravi ricadute sull'economia e sulle prospettive di sviluppo delle due regioni interessate da tale inopinata sottrazione di risorse". Sbarra (CISL) “Il Governo confermi l’uso dei fondi Fintecna” "Le risorse Fintecna destinate dal precedente Governo Prodi alla realizzazione di importanti opere infrastrutturali in Calabria ed in Sicilia devono essere confermate per tali interventi e non impegnati per il taglio dell'Ici e per la detassazione degli straordinari". A sostenerlo, in una nota, è il segretario generale della Cisl calabrese, Luigi Sbarra. "La Cisl calabrese - prosegue Sbarra - considera importante e necessario per ogni prospettiva di crescita e di sviluppo concentrare robusti investimenti nel Mezzogiorno e in Calabria per ammodernare la rete dei trasporti al fine di colmare il gap di dotazione infrastrutturale che allontana sempre più il Sud dal resto del Paese. La storiella che il Mezzogiorno per tali interventi può contare sulle risorse comunitarie suona come l'ennesima beffa in quanto tali risorse continuerebbero ad essere sostitutive e non aggiuntive da quelle ordinarie dello Stato". "Se la notizia di una possibile diversa assegnazione delle risorse Fintecna dovesse essere confermata - sostiene ancora il segretario generale della Cisl calabrese - ci troveremmo di fronte ad una decisione assurda e inaccettabile per la Calabria e la Sicilia che darebbe luogo al primo intervento in chiave anti-meridionale da parte del Governo Berlusconi. Sarebbe opportuno qualora dovessero essere confermati tali provvedimenti che le rappresentanze parlamentari del centrodestra e del centrosinistra in modo bipartisan si mobilitassero per determinare un'azione finalizzata alla conferma dei finanziamenti per la realizzazione delle opere prioritarie già deliberate a favore della Calabria e della Sicilia"
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