Operazione Missing: 34 in carcere.
Ricostruita la guerra di mafia degli anni 80 che portò all’omicidio
di Sergio Cosmai e a 42 omicidi. Legami con il boss Condello, ancora
latitante. Conferenza con Piero Grasso. Vedi il video
18/10
Si è conclusa in tarda mattinata l’operazione dei carabinieri
iniziata questa mattina all’alba, denominata Missing, che ha
portato in carcere 34 persone. Delle 36 ordinanze di custodia cautelare
emesse dal gip Macrì ne sono state eseguite 34. I due provvedimenti
non eseguiti riguardano il boss della 'ndrangheta reggina Pasquale
Condello, latitante dal 1997, ed un'altra persona, di cui non è
stata resa l'identità, che si trova all'estero. Alle persone
coinvolte nell'operazione vengono contestati, a vario titolo e con
diversi livelli di responsabilità, i reati di omicidio, sequestro
di persona e detenzione e porto illegali di armi. . I particolari
dell'operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa
svolta questa mattina presso la caserma Grippo dei carabinieri di
Cosenza, alla quale ha partecipato anche il Procuratore Nazionale
Antimafia Piero Grasso Le indagini dei carabinieri del Ros hanno consentito
di scoprire autori e moventi dei piu' gravi delitti commessi nel corso
di due guerre di mafia durate quasi un trentennio. E' stata ricostruita
l'evoluzione del fenomeno mafioso fino ad oggi, documentandone anche
i rapporti con le cosche reggine, e in particolare con il sodalizio
capeggiato da Pasquale Condello, raggiunto anche lui da provvedimenti
restrittivo, ma già ricercato da 15 anni ed inserito nell'elenco
dei 30 latitanti più pericolosi a livello nazionale. Tra gli
episodi più gravi anche l'omicidio di Sergio Cosmai, all'epoca
direttore del carcere di Cosenza, assassinato nel marzo del 1985 dalla
'ndrangheta cosentino. Cosmai fu assassinato perché si era
opposto al tentativo delle cosche cosentine della 'ndrangheta di assumere
il controllo della casa circondariale. L'operazione ha consentito
di fare piena luce sull'assassinio di Cosmai, che rappresenta uno
dei fatti più gravi nella storia della 'ndrangheta, con l'individuazione
dei presunti responsabili dell'omicidio. Secondo le indagini sarebbe
stato il boss della 'ndrangheta Franco Perna, capo dell'omonima cosca
della 'ndrangheta, ad ordinare l'omicidio del direttore del carcere
di Cosenza, Sergio Cosmai. Questo è quanto emerso dall'inchiesta
della Procura antimafia di Catanzaro. Perna avrebbe fatto uccidere
Cosmai perché voleva assumere il controllo del carcere. Tentativo
osteggiato dal direttore della casa circondariale cosentina. Ad eseguire
l'omicidio di Cosmai sono stati i fratelli Dario e Nicola Notargiacomo,
entrambi affiliati alla cosca Perna, collaboratori di giustizia dal
1994. I due fratelli, pur essendosi assunti, nell'ambito della loro
collaborazione con gli inquirenti, la responsabilità dell'assassinio
di Cosmai, non sono più giudicabili per l'omicidio. Entrambi,
infatti, prima che cominciassero a collaborare con la giustizia, sono
stati assolti in via definitiva dopo che in primo grado erano stati
condannati all'ergastolo
Gli arrestati
18/10 Queste le persone arrestate nell'ambito dell'operazione Missing:
Osvaldo Bonanata alias “u macellaio”, di 55 anni; Gianfranco
Bruni “U Tupinaru” (43); Michele Bruni “Bella Bella
junior” (33); Pasquale Bruni (39); Romeo Calvano (50); Enzo
Castiglia (49); Giulio Castiglia “Tonino” (55); Silvio
Chiodo (46), Domenico Cicero (49); Giuseppe Cosentino (46); Salvatore
D'Andrea (49); Claudio Gabriele “Sergio” (45); Giuseppe
Iirillo “Vecchiareddra” (48); Rinaldo Mannarino “Amarildo”
(42); Mario Mucci (53); Francesco Muto (66); Francesco Patitucci (45);
Giuseppe Ruffolo (52); Giuliano Serpa (47) e Nicola Voltasio (52).
Le ordinanze di custodia cautelare sono state notificate in carcere
a Giancarlo Anselmo, “Saturno” di 48 anni; Mario Baratta
(55); Pierluigi Berardi “Ciciarieddru” (41); Lorenzo Brescia
(49); Carmine Chirillo (45); Romano Chirillo (35); Giovanni Fontana
(61); Ettore Lanzino (51); Delfino Antonio Lucieri (47); Antonio Musacco
(60); Francesco Perna (65); Mario Pranno (50); Pasquale Pranno (54),
e Gianfranco Ruà (46). Delle 36 ordinanze di custodia cautelare
emesse dal gip Macrì ne sono state eseguite 34. I due provvedimenti
non eseguiti riguardano il boss della 'ndrangheta reggina Pasquale
Condello, latitante dal 1997, ed un'altra persona, di cui non è
stata resa l'identità, che si trova all'estero.
La conferenza stampa tenuta a Cosenza
Ricostruita la guerra di mafia a
Cosenza
18/10 L'inchiesta della Procura antimafia di Catanzaro che ha portato
la scorsa notte all'operazione Missing, con l'emissione di 36 ordinanze
di custodia cautelare, ha consentito di ricostruire le due guerre
di mafia registratesi a Cosenza dal 1977 al 1989, con l'identificazione
dei responsabili di 42 omicidi. La prima guerra di mafia ha visto
contrapposti i gruppi Pino-Sena da una parte e Perna-Pranno dall'altra.
La seconda, successiva all'omicidio del direttore del carcere di Cosenza,
Sergio Cosmai, si verificò all'interno della stessa cosca Perna
per il tentativo di alcuni affiliati di costituire un gruppo autonomo.
Nell'ambito dello scontro interno al gruppo Perna, accaddero una serie
di omicidi eseguiti con modalità estremamente efferate, a dimostrazione,
rilevano gli inquirenti, della pericolosità delle cosche cosentine.
Tra questi, assume un particolare rilievo l'assassinio dei fratelli
Stefano e Giuseppe Bartolomeo, di 24 e 26 anni, sequestrati il 6 gennaio
del 1991 e successivamente uccisi. I cadaveri dei due fratelli, secondo
quanto hanno riferito gli investigatori, vennero sciolti nell'acido.
Stefano Bartolomeo, tra l'altro, era stato arrestato nel 1985 per
l' uccisione di Cosmai e fu condannato in primo grado all' ergastolo,
insieme ai fratelli Dario e Nicola Notargiacomo, ma successivamente
venne assolto in appello. L'ordinanza di custodia cautelare è
stata emessa dal gip Macrì su richiesta del procuratore della
Repubblica aggiunto della Dda di Catanzaro, Mario Spagnuolo, e del
sostituto Raffaella Sforza. Il provvedimento si compone di 1.600 pagine,
mentre la richiesta è di oltre diecimila pagine.
Una lunga scia di sangue composta
da 42 omicidi
18/10 Quarantadue tra omicidi e tentati omicidi accaduti a Cosenza
tra il 1978 ed il 1994: sono quelli sui cui responsabili ha consentito
di fare luce l'operazione Missing fatta la scorsa notte dai carabinieri
del Ros e del Comando provinciale di Cosenza sotto le direttive della
Procura antimafia di Catanzaro. Tutti gli omicidi e gli altri fatti
di sangue su cui si sono incentrate le indagini rientrano nello scontro
tra le cosche cosentine che ha avuto inizio il 14 dicembre del 1977
con l'uccisione di Luigi Palermo, detto 'u Zorru, all'epoca capo indiscusso
della 'ndrangheta cosentina, ad opera di Franco Pino, che successivamente
divento' un boss e che dopo l'arresto cominciò a collaborare
la giustizia. L'uccisione di Palermo provocò la scissione della
sua cosca in due gruppi, quello dei Perna-Pranno-Vitelli e quello
dei Pino-Sena, con la creazione successiva di nuove alleanze e nuovi
intrecci tra i diversi gruppi. Ne derivò una forte contrapposizione
tra le due cosche, con una serie di omicidi che si protrasse fino
alle fine degli anni '80. Successivamente ci fu un pacificazione tra
i due schieramenti che si interruppe bruscamente a causa di una spaccatura
all'interno della cosca Prenna per il distacco del gruppo Bartolomeo-Notargiacomo.
E' in questa fase che il 12 marzo del 1985 avviene l'assassinio di
Sergio Cosmai, direttore del carcere di Cosenza, fatto uccidere da
Franco Perna per consolidare anche all'interno della casa circondariale
la sua influenza mafiosa. Tentativo contro il quale Cosmai stava opponendo
una stenua resistenza. Tra le vittime degli omicidi anche due ragazzi:
Pasqualino Perri, di 12 anni, ucciso a Rende il 27 ottobre del 1978
in occasione di un agguato compiuto contro il padre, Gildo, e Francesco
Bruni, di 16 anni, assassinato per una vendetta contro il padre, Francesco
senior, che alcuni giorni prima aveva ucciso Francesco Carelli, vicino
al gruppo Pranno-Vitelli.
Partono le pattuglie dalla caserma Grippo
Le vittime degli omicidi e dei tentati
omicidi
18/10 Questi gli omicidi della prima guerra di mafia a Cosenza: Pasqualino
Perri, ucciso a Rende il 27 ottobre del 1978; Mario Coscarella (Cosenza,
25 gennaio 1981); Mario Cilento (Paola, 2 giugno 1981); Giovanni Drago
(San Lucido, 12 luglio 1981); Salvatore Serpa (Spezzano della Sila,
11 agosto 1981); Francesco Porco (Cosenza, 12 dicembre 1981; Francesco
Africano, Emanuele Osso e Domenico Petrungaro (Amantea, 23 dicembre
1981); Giovanni Gigliotti (Cosenza, 28 dicembre 1981); Angelo Cello
(Cosenza, 21 luglio 1982); Giuseppe Vaccaro (Cetraro, 31 agosto 1982);
Aldo Mario Mazzei (Rende, 21 ottobre 1982); Isidoro Reganati (Rende,
24 novembre 1982); Nelso Basile (San Lucido, 22 febbraio 1983; Diego
Costabile (Rende, 3 maggio 1983); Giuseppe Ricioppo (Cerzeto, 10 maggio
1983; Giuseppe Geria e Valente Saffioti (Scalea, 6 agosto 1983; Francesco
Scaglione (Cosenza, 17 settembre 1983); Maurizio Valder (Cosenza,
12 ottobre 1983); Alfredo Andretti (Cosenza, 5 luglio 1985); Demetrio
Amendola (Donnici, 15 agosto 1990); Giuseppe Andali (Cosenza, 24 agosto
1990); Antonio Paese (Cosenza, 9 luglio 1991); Francesco Bruni (Celico,
8 novembre 1991) ed Ennio Serpa (Paola, 8 giugno 1994). Nell'ambito
della seconda guerra di mafia furono uccisi Sergio Cosmai, direttore
del carcere (Cosenza, 12 marzo 1985); Rinaldo Picone (Cosenza, 27
gennaio 1989); Carmine Luce (Cosenza, 21 giugno 1989) ed i fratelli
Stefano e Giuseppe Bartolomeo (Cosenza, 5 gennaio 1991). I tentati
omicidi riguardano i fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo e Vincenzo
Olpintesta Vincenzo (Arcavacata di Rende, 14 maggio 1989); Mario Pranno
(Cosenza, 28 settembre 1989); Fausto Zarelli, Mario Salerno e Primiano
Chiarello (Cosenza, 15 ottobre 1989) ed Emiliano Mosciaro (Cosenza,
21 luglio 1991). L'indagine ha consentito anche di identificare i
responsabili del sequestro di persona e delle lesioni aggravate ai
danni di Mario Polimeni (Cosenza, 30 settembre 1989)
ELicottero dei carabinieri in azione stanotte
Il boss Condello resta latitante
18/10 Resta latitante Pasquale Condello, di 56 anni, capo dell'omonima
cosca di Reggio Calabria, destinatario di una delle 36 ordinanze di
custodia cautelare emesse dal gip distrettuale di Catanzaro, Tiziana
Macrì, nell'ambito dell'operazione Missing. Condello è
irreperibile dal 1997 ed è inserito nell'elenco dei 30 latitanti
di "massima pericolosità" diramato dal Ministero
dell'Interno. Il coinvolgimento di Condello nell'operazione Missing
deriva dal suo rapporto di collaborazione e complicità col
boss Franco Perna per l'attuazione di alcuni omicidi in provincia
di Cosenza.
Trasferimento al carcere
Torna in carcere Muto, il re del
pesce
18/10 Con l'operazione Missing è tornato in carcere anche
Franco Muto, di 66 anni, capo dell'omonima cosca di Cetraro (Cosenza),
detto "il re del pesce" per il controllo assoluto che ha
sempre avuto nel commercio ittico in tutta la fascia tirrenica cosentina.
Muto era libero dal 15 agosto del 2005, giorno in cui fu prosciolto
dal gip distrettuale di Catanzaro, Tiziana Macrì, lo stesso
magistrato che adesso ne ha disposto il nuovo arresto nell'ambito
dell'operazione Missing, a conclusione dell'udienza preliminare per
inchiesta denominata Azimut, condotta dalla Procura antimafia di Catanzaro
Trasferimento nel carcere di via Popilia
Procuratore Grasso: “Una ferocia
incontenibile”
18/10
''La sequenza degli omicidi accaduti nell'ambito della guerra di mafia
a Cosenza dimostra la determinazione e la ferocia di organizzazioni
criminali che grazie al lavoro svolto dalla Dda di Catanzaro e dai
carabinieri sono state oggi smantellate". Lo ha detto il procuratore
nazionale antimafia, Piero Grasso, incontrando i giornalisti a Cosenza
per illustrare i particolari dell'operazione Missing che ha portato
all'esecuzione da parte dei carabinieri di 36 ordinanze di custodia
cautelare. Grasso ha citato due omicidi che "dimostrano - ha
detto - la gravità di quanto è accaduto negli anni passati
a Cosenza ed in provincia e la ferocia delle cosche: quello di Sergio
Cosmai, direttore del carcere, un uomo dello Stato che stava servendo
lo Stato, e quello di Francesco Bruni, un ragazzo di 16 anni che fu
ucciso a coltellate nel 1991 a Celico, dopo essere stato sequestrato".
"L'operazione Missing - secondo il Procuratore nazionale antimafia
- è estremamente importante e resta di estrema attualità,
anche se gli omicidi che vengono contestati risalgono ad alcuni anni
fa. Questo perché si tratta di omicidi commessi da persone
che oggi sono diventati capi. Il loro arresto, dunque, rappresenta
sicuramente un duro colpo alle organizzazioni criminali"
Sergio Cosmai
Procuratore Spagnuolo “L’operazione
dedicata a Sergio Cosmai”
18/10
''L'operazione in corso è una tappa fondamentale nella lotta
contro il crimine organizzato in Calabria, sia per la lunghissima
serie di gravissimi reati individuati, sia perché incide sui
vertici delle più pericolose organizzazioni criminali delle
province di Cosenza e Reggio Calabria". Lo ha detto, commentando
l'operazione Missing, fatta dai carabinieri del Ros e del Comando
provinciale di Cosenza, Mario Spagnuolo, procuratore aggiunto della
Dda di Catanzaro e titolare dell' inchiesta insieme al sostituto Raffella
Sforza. "Il buon esito dell'operazione - ha aggiunto Spagnuolo
- è dovuto all'eccezionale professionalità dei Ros,
che hanno eseguito l'indagine, ed al lavoro di gruppo della Dda di
Catanzaro. Il nostro lavoro è dedicato alle memoria di Sergio
Cosmai, direttore del carcere di Cosenza e servitore dello Stato,
ucciso dalla 'ndrangheta nell'adempimento del suo dovere, sul cui
omicidio oggi, finalmente, viene fatta piena luce".
Viceministro Minniti “Un duro
colpo alla mafia calabrese”
18/10 "L'operazione Missing di Cosenza, condotta dal comando
provinciale dei Carabinieri e dal Ros, sotto la direzione della Procura
Antimafia di Cosenza, è un duro colpo inferto alla mafia calabrese".
E' quanto afferma in una nota il viceministro all'Interno, Marco Minniti,
circa l'operazione compiuta stamane dai carabinieri a Cosenza. "L'operazione
- ha aggiunto - ha ricostruito ed ha fatto luce su decine di efferati
crimini mafiosi culminati nell'omicidio di Sergio Cosmai, fedele e
coraggioso servitore dello Stato. Da Cosenza arriva la conferma che
pur in una situazione complessa lo Stato non sta lesinando sforzo
alcuno nell'azione di contrasto alla criminalità organizzata.
Una offensiva forte, determinata e costante contro le cosche della
'ndrangheta che offendono i calabresi onesti e vogliono impedire lo
sviluppo anche economico della Calabria''. "Ai Magistrati - ha
concluso Minniti - agli uomini del Ros, dell'Arma dei Carabinieri
di Cosenza, ed a tutte le forze di Polizia quotidianamente impegnate
in questa offensiva, va il plauso del Governo e mio personale"
Rettore Latorre “Una bella
giornata per la Calabria”
18/10 '' Oggi è una bella giornata per la Calabria e per tutto
il Mezzogiorno. Il duro colpo inferto dagli inquirenti alle cosche
con l'operazione denominata 'Missing' testimonia come la lotta alla
criminalità da parte di uno Stato che non ha nessuna intenzione
di abbassare la guardia, ma anzi d'intensificare l'azione di contrasto
nei confronti del crimine organizzato, giunga a risultati concreti
e di grande valore". Lo dice il senatore dell'Ulivo Nicola Latorre,
vicepresidente del gruppo. "Un grazie va a tutte le forze dell'ordine
impegnate nell'operazione, ai Ros, all'Arma di Cosenza, alla Polizia
e alla Guardia di Finanza che si sono resi protagonisti di questa
operazione, indubbiamente difficile, che vede nell'affermazione della
legalità un bene e un esempio non solo per il Mezzogiorno ma
per l'intero Paese", conclude.
Santelli (FI) “resa giustizia
a tante vittime”
18/10
''Mi congratulo con i Carabinieri del comando provinciale di Cosenza,
dei Ros e con i magistrati inquirenti che hanno inferto un importante
colpo alla criminalità calabrese". E' quanto afferma in
una nota la parlamentare di Forza Italia ed ex sottosegretario alla
giustizia, Jole Santelli, circa l'operazione dei Carabinieri compiuta
a Cosenza. "L'operazione Missing - ha aggiunto - ricostruendo
anni di efferati delitti perpetrati dalle cosce e colpendo i capi
della 'ndrangheta, dimostra che quando c'é la volontà
di raggiungere determinati obiettivi i risultati si ottengono come
quello messo a segno oggi. E' una riposta questa ai tanti calabresi
che invocano a gran voce giustizia sui delitti di mafia e non solo".
"L'operazione di oggi - ha concluso - non solo infligge un duro
colpo alla 'ndrangheta, ma rende soprattutto giustizia alle tante
vittime innocenti registratesi in questi anni''.
Napoli (AN) “Messo mano alle
cupole della criminalità”
18/10 "L' operazione 'Missing' compiuta contro la 'ndrangheta
su tutto il territorio nazionale segna un energico colpo dello Stato
alla criminalita' non solo per avere messo mano alle alte cupole dell'organizzazione
criminale, ma soprattutto per avere dato, alle vittime dei reati e
alla Calabria onesta, una forte risposta su tanti delitti commessi
nell'ultimo trentennio". E' quanto afferma in una nota il parlamentare
di Alleanza Nazionale, Angela Napoli, circa l'operazione compiuta
dai carabinieri a Cosenza. "Gli esiti delle indagini - ha aggiunto
- fanno emergere, ancora una volta, come il sodalizio criminale della
'ndrangheta sia fortemente radicato ed intrecciato con interessi trasversali
su tutto il territorio regionale. Sento il dovere di fare un plauso
ai Carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, ai Ros ed alla
Dda di Catanzaro per avere condotto in maniera encomiabile le operazioni
e avere contribuito a ricordare ai calabresi che lo Stato e' presente
e riesce, laddove c'é impegno e aggregazione, a far luce su
quei crimini che troppo spesso sono perpetrati ai danni di servitori
dello Stato, quale il Direttore del Carcere di Cosenza, Sergio Cosmai,
ucciso il 12 marzo del 1985". "Mi auguro - ha concluso Napoli
- che il prosieguo dell'operazione riservi ulteriori notizie positive
e che sull'esempio di questa importante attività possano essere
condotte tutte quelle indagini su fatti criminali che ancora non sono
riusciti ad individuare moventi e autori"
I video servizi di TEN Teleuropa
Network
Tre servizi di Ten in streaming (Per gentile concessione
di teleuropa Network)