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Far West a Melito P.S, bimbo ferito da colpo di pistola
Bimbo in coma dopo agguato a Melito: nessun danno al sistema nervoso. All’origine forse una vendetta. Trovato lo scooter utilizzato 07 giu 08 Nessun danno al sistema nervoso centrale né a quello periferico per il bambino di tre anni ferito ieri pomeriggio a Melito Porto Salvo. E' quanto è emerso dallo screening effettuato sul bambino dal primario del reparto di neurochirurgia degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria, Filippo Toscano, e dal primario di rianimazione, Giuseppe Doldo. Il colpo di pistola che ha ferito in modo grave il bambino raggiunto per errore, mentre era impegnato in una recita scolastica insieme a decine di coetanei, nel corso di un agguato fatto ad un pregiudicato, Francesco Borrello, che ha riportato lesioni lievi, ha leso soltanto le parti molli dell'apparato otorinolaringoiatrico, cioé, la lingua ed una mandibola, fermandosi all'esterno della calotta cranica. Però le condizioni permangono gravi, ma sono stazionarie. Il bambino, che è in prognosi riservata, è ricoverato nel reparto di rianimazione degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria: è sedato, intubato e viene sottoposto a un trattamento di terapia intensiva. Il proiettile lo ha raggiunto al mento e, dopo avergli attraversato la bocca, si è fermato all'altezza della nuca. Ieri sera i medici sono intervenuti per bloccare l'emorragia interna e a breve decideranno se e quando sottoporre il bambino ad intervento per estrargli il proiettile. Trovato lo scooter. I carabinieri hanno trovato uno scooter che potrebbe essere quello usato ieri pomeriggio dalle due persone che hanno tentato di uccidere Francesco Borrello ferendo per errore un bambino di tre anni. Lo scooter è stato trovato abbandonato nella periferia di Melito Porto Salvo, il centro a pochi chilometri da Reggio Calabria in cui è stato compiuto l'agguato di ieri. Il ciclomotore, secondo quanto è emerso dagli accertamenti dei carabinieri, era stato rubato nei giorni scorsi a Melito Porto Salvo. Accanto allo scooter è stato trovato anche un casco da motociclista che, presumibilmente, è quello che indossava una delle due persone che hanno compiuto l'agguato. Agguato dettato da vendetta. L'agguato fatto ieri a Melito Porto Salvo nei confronti di Francesco Borrello, e nel quale è rimasto ferito un bambino di tre anni, potrebbe essere legato ad una vendetta per vicende di criminalità in cui era stato coinvolto in precedenza lo stesso Borrello. L'ipotesi che viene fatta dai carabinieri è che l'agguato di ieri sia collegato al duplice omicidio accaduto il 3 aprile del 2004 di Santo Carmelo Zampaglione e Giulio Verderame. Il duplice omicidio ha avuto origine, secondo quanto ha riferito il difensore di Borrello, l'avvocato Nico D'Ascola, da un'aggressione ai danni di Borrello seguita da una lite. Nel corso della lite Borrello uccise Zampaglione e tentò di uccidere Paolo Foti. Foti e Zampaglione, zio e nipote, a detta dell'avvocato D'Ascola, sarebbero stati i responsabili dell'aggressione ai danni di Borrello. In primo grado Borrello fu condannato a 16 anni, col rito abbreviato, per l'omicidio di Zampaglione e per il tentando omicidio di Paolo Foti. In appello venne assolto dall'omicidio di Zampaglione, gli venne riconosciuta la legittima difesa per il tentato omicidio di Foti e fu condannato a tre anni e quattro mesi per eccesso colposo di legittima difesa solo per l'omicidio di Verderame. Borrello dice di non sapere il perché dell’agguato. Ha detto di non sapersi spiegare il motivo dell'agguato ai suoi danni Francesco Borrello, l'uomo obiettivo delle due persone che a Melito Porto Salvo hanno ferito per errore un bambino di tre anni. Borrello, che è ricoverato negli Ospedali riuniti di Reggio Calabria per le ferite subite a causa dei colpi di pistola che lo hanno raggiunto alle gambe, è stato sentito dal pm della Procura di Reggio Calabria Giovanni Musarò. L'uomo ha confermato la ricostruzione della dinamica dell'agguato già riferita da alcuni testimoni. A tentare di ucciderlo sono state due persone che erano a bordo di uno scooter e che indossavano caschi da motociclista. Borrello ha detto di essersi accorto in tempo del tentativo di ucciderlo e di avere reagito gettandosi a terra e lanciando la bicicletta sulla quale si trovava contro le due persone che erano a bordo dello scooter. Borrello dovrà comunque essere risentito da Musarò in merito ad alcune circostanze relative alle modalità ed al possibile movente dell'agguato che secondo il pm è necessario approfondire.
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del 28/01/2004
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