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Annullati i test fasulli

 

Test fasulli: il Ministro Mussi ne chiede l’annullamento, Catanzaro e Bari accolgono. Chiesto lo scioglimento del numero chiuso. Fuori gli studenti e i medici indagati

12/09 Annullati e da rifare i test di medicina, odontoiatria e veterinaria a Catanzaro; esclusi dalle prove gli studenti indagati dall'inchiesta di Bari. Sono state accolte dagli atenei al centro del ciclone le richieste del ministro dell'Universita' Fabio Mussi che, non appena tornato in Italia da un viaggio di lavoro all'estero, ha rispettato gli impegni presi contro lo scandalo delle prove di ammissione ai corsi universitari a numero chiuso. Una vicenda che non si ferma agli aspetti accademici, viste le inchieste giudiziarie in corso sia a Bari che a Catanzaro e considerato che Mussi ha chiesto alla Procura di Messina di verificare la congruita' dei risultati dei test di Medicina nel locale ateneo.
LE RICHIESTE AI RETTORI: Mussi (che ha ringraziato il comandante della Guardia di Finanza Cosimo D'Arrigo per l' impegno nell'inchiesta di Bari e ha contattato il prefetto anticorruzione Achille Serra) ha scelto la sala stampa di Palazzo Chigi per rendere note le sue decisioni: ''A Catanzaro qualcuno ha aperto le buste contenenti i test prima delle prove. A Bari ha agito, invece, una vera organizzazione che ha comunicato i risultati a prove aperte avvantaggiando gli studenti che erano in contatto con gli autori di questo raggiro. Io non ho il potere di cancellare queste prove ma ho inviato due lettere con cui invito il rettore di Catanzaro a effettuare i test con i quiz di riserva, annullando la prima procedura, e il suo collega di Bari a escludere dalle graduatorie gli studenti che in modo documentato siano stati favoriti da questa associazione criminale''. - L'ANOMALIA DI MESSINA: Mussi ha parlato di una ''sospetta anomalia statistica a Messina. Quando c'e' una sola universita' in cui il punteggio di 70 o 60 supera la meta' di tutti i 60/70 ottenuti su scala nazionale sospetto che qualcosa non sia andato per il verso giusto. Per questo inviero' gli atti alla Procura di Messina affinche' verifichi la congruita' dei risultati''.
MUSSI, EVITARE INGIUSTIZIA: Per tutti gli altri, ha aggiunto Mussi, ''non esistono i presupposti giuridici per annullare i test di accesso alle facolta' a numero chiuso in tutte le sedi. Sarebbe un'ingiustizia per tutti coloro che si sono comportati correttamente''.
CONTRO LA MALA UNIVERSITA': lo scandalo rappresenta un' occasione per migliorare il sistema. Si rende necessario - ha detto Mussi - ''alzare il livello di garanzie di riservatezza dei dati''.
LA RISPOSTA DEGLI ATENEI: Pronta e' stata la risposta degli atenei coinvolti. ''Di fronte all'invito che ci e' stato rivolto dal ministro - ha detto il rettore dell'universita' di Catanzaro, Francesco Saverio Costanzo - non possiamo che agire di conseguenza. Quando abbiamo segnalato al ministro e all' autorita' giudiziaria le irregolarita' che abbiamo riscontrato lo abbiamo fatto nel segno della trasparenza e della legalita'. Ed e' su questa linea che intendiamo proseguire''. Risposta positiva al ministro e' venuta anche dal rettore dell'universita' di Bari, Corrado Petrocelli.
LA POLITICA: Continua la sua mobilitazione contro la mala universita' e il numero chiuso. Per l'Udeur l'azione di Mussi e' solo un ''palliativo''. Luca Volonte' (Udc) chiede al ministro di ''trovare i colpevoli'', mentre An ha annunciato una mozione contro i test di accesso. Dura presa di posizione dei Giovani di Fi che chiedono le dimissioni del ministro. Reazioni anche dalla maggioranza, con Tommaso Pellegrino (Verdi) che avrebbe voluto l'annullamento di tutte le prove di medicina. Critiche e sul piede di guerra anche le associazioni degli studenti.
LE INCHIESTE: Sul versante delle inchieste, a Catanzaro il sostituto procuratore Salvatore Curcio ha avviato le deposizioni delle persone informate sui fatti sentendo per prima la professoressa Maria Pavia, presidente di una delle tre Commissioni nominate per lo svolgimento delle prove. A Bari, dove tutto e' partito per una lettera anonima. Sono 21, per ora, gli studenti sui quali sono in corso indagini da parte dei militari del Nucleo di polizia tributaria di Bari della guardia di finanza che si occupano dei brogli fatti per i test di ammissione nelle facolta' di medicina e di Odontoiatria delle Universita' di Bari, Ancona e Chieti. I 21 studenti sono gia' stati identificati e denunciati dai militari al pm inquirente, Francesca Romana Pirrelli: dieci dovrebbero essere iscritti oggi nel registro degli indagati, gli altri 11 domani. Nei loro confronti dovrebbero essere ipotizzati i reati di concorso in corruzione con pubblico ufficiale, truffa ai danni dello Stato, concorso in abuso di ufficio.
GLI ERRORI NEI QUIZ: ''L'Avvocatura - ha detto Mussi - sostiene e io concordo che sia legittimo un concorso con 78 test corretti su 80''. Mussi ha ricordato che nel 2000 venne annullato un quiz e quindi il concorso si fece con 79 quesiti su 80 e nel 2005 venne riconosciuto buono anche un quiz che aveva due risposte giuste.
ANNULLATI TEST A TRENTO: Verranno ripetuti martedi' i test per laurea triennale in Servizio sociale della Facolta' di Sociologia perche' il Consiglio di Facolta' ha annullato la selezione, a causa di un errore procedurale nello svolgimento della prova.

A Catanzaro il PM sente Presidente Commissione. Comincia a muovere i primi passi concreti l'inchiesta condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Salvatore Curcio, sui presunti illeciti nello svolgimento dei test di ammissione ai corsi a numero chiuso della facoltà di Medicina. Il magistrato ha avviato le deposizioni delle persone informate sui fatti sentendo per prima la professoressa Maria Pavia, presidente di una delle tre Commissioni nominate per lo svolgimento delle prove. Maria Pavia, insieme all'altro docente che presiede le altre due commissioni, aveva segnalato al rettore, Francesco Saverio Costanzo, le anomalie rilevate nei plichi per lo svolgimento dei test. In particolare, la docente aveva riferito che da tre dei plichi, che erano stati trovati aperti, erano stati sottratti i modelli contenenti i quiz. Sulla base della segnalazione della docente, il rettore Costanzo ha poi deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica. La professoressa Pavia, nel corso della deposizione, ha confermato l'esistenza delle anomalie di cui ha riferito il rettore Costanzo nell'esposto, affermando però di non essere in possesso di alcun elemento per stabilire dove e quando i plichi sono stati sottratti. La deposizione della professoressa Pavia ha consentito, comunque, di raccogliere elementi utili per il prosieguo dell'inchiesta. Le indagini di polizia giudiziaria sono state delegate ai carabinieri del Reparto operativo di Catanzaro, che stanno attuando ulteriori acquisizioni di documenti ed accertamenti.

La federazione dei medici chiede il numero aperto. Il ritorno al numero aperto nelle facolta' universitarie e' stato sollecitato dal presidente nazionale della Federazione medici, Cosimo de Matteis. ''Altri esponenti di rilievo della classe medica - ha sostenuto in una dichiarazione - non ieri ma molto tempo addietro, proprio per i possibili inquinamenti che potrebbero verificarsi, avevano gia' messo in discussione i test e il numero chiuso d'ammissione alla Facolta' di Medicina. Ebbene, a seguito delle vicende in corso in questo momento, anche se gli illeciti sono ancora tutti da verificare, ritengo sia doveroso almeno ritornare al numero aperto''. ''Perche'? - prosegue de Matteis - perche' a monte della vicenda ci sono criteri di selezione ingiusti, che perlomeno andrebbero cambiati come contenuto. Nel clima sociale in cui viviamo, anche i piu' rigidi criteri di garanzia, possono diventare un far west, o merce di scambio. Fino a sette, o otto anni fa, il numero aperto ha funzionato, anche se ci siamo trovati davanti a realta' come quella in cui oltre duemila medici erano senza lavoro. Ma con il numero chiuso nelle Facolta' di Medicina, facendo una proiezione degli ultimi dati statistici, sta emergendo che, tra circa otto anni, ci saranno delle grosse carenze nell'organico nazionale dei medici di famiglia. Tutti i medici, o finiscono negli ospedali, o diventano degli specializzati. E l'importante struttura nazionale dei medici di famiglia, una rete sanitaria cosi' capillare, che ci viene invidiata dal mondo intero, la dovremo mettere in un cassetto?''. Roberto Pititto, segretario regionale della Calabria della Dirigenza Medica, dal canto suo, ha sostenuto che ''e' una questione di onesta' intellettuale''. ''Non mi e' dato sapere - ha aggiunto - se i brogli sono veri, o presunti, certamente il clima sociale in cui viviamo, per le molte ragioni che tutti sanno, non e' uno dei piu' sereni e, soprattutto i giovani, poiche' devono ancora scalare il futuro, davanti all'incertezza, la conquista della vita, puo' tramutarsi in una jungla. Viviamo in una societa' malata e che sia malata lo possiamo rilevare anche da quel banale esempio di quel genitore compiacente, che si rivolge al medico, altrettanto compiacente, per ottenere un certificato medico di esenzione affinche' il figlio eviti di portare il casco in motoretta, o d'allacciare le cinture di sicurezza''. ''Viviamo un momento - ha proseguito Pititto - in cui la politica ha inquinato ogni aspetto della societa' civile. Non dovrebbe essere cosi'. Il costo della politica e' eccessivo e non si limita solo alle auto blu, o agli stipendi degli assessori, o dei consiglieri, ma il costo della politica deve essere quantificato anche e soprattutto per queste decisioni sociali. Lo scrivere continuamente regole, se poi si dimentica di scrivere che le regole devono essere rispettate, non serve assolutamente a niente''. ''In questo momento, con questa classe politica - ha concluso Pititto - e' molto meglio il numero aperto. Entreranno i 'ciuci' raccomandati, ma entreranno anche i bravi. Attenzione, il numero aperto alle iscrizioni alla Facolta' di Medicina, non e' una soluzione, e' solo il male minore''

Ordine medici: numero chiuso inadeguato. Il Consiglio direttivo dell'Ordine dei medici della provincia di Catanzaro, riunito d'urgenza, ha esaminato la situazione determinatasi dopo l'annullamento dei test selettivi per l'accesso alla Facolta' di Medicina e chirurgia dell'Universita' di Catanzaro. ''Il Consiglio direttivo , in una nota - ha espresso preoccupazione e profondo sconcerto per l'accaduto, apprezzando tuttavia la tempestivita' con la quale le autorita' accademiche hanno denunciato le gravi irregolarita' constatate all'apertura dei plichi. E' ora indispensabile che la ripetizione delle prove si svolga in un clima di assoluta trasparenza e serenita', fugando ogni possibile dubbio sull'esito finale che dovra' premiare gli aspiranti piu' capaci e meritevoli''. ''Nello stesso tempo - prosegue la nota - ci si augura che l'autorita' giudiziaria accerti nel piu' breve tempo possibile eventuali responsabilita' penali. Questa particolare contingenza rappresenta una ulteriore occasione di riflessione sulla metodologia selettiva per l'accesso alla Facolta' di Medicina. La principale perplessita' e' appunto di quella che sembra essere una programmazione eccessivamente restrittiva in campo nazionale e particolarmente in Calabria dove l'attuale numero programmato appare decisamente inadeguato. E' auspicabile che i sistemi di selezione vengano rivistati al fine di garantire la massima aderenza al merito e il minimo rischio di condizionamenti esterni''

Magarò “Abolire il numero chiuso”. ''La vicenda relativa alle irregolarita' riscontrate nei test d'ingresso dell'Universita' di Catanzaro ripropone l'annosa questione del numero chiuso per l'accesso a specifici corsi di laurea e specializzazione''. A sostenerlo e' Salvatore Magaro', consigliere regionale socialista. ''In un sistema formativo dove la trasmissione del sapere e della conoscenza fatica fortemente a farsi strada in modo trasparente, corretto e funzionale - prosegue Magaro' - continuare a perpetrare la 'farsa della selezione' significa soltanto intaccare il principio costituzionale del diritto di tutti all'accesso alla formazione e continuare a dare sostegno ai nepotismi ed alle clientele della peggiore specie. Peraltro da tempo lo Sdi ha proposto in Parlamento l'abolizione del numero chiuso, per come e' attualmente concepito''. ''Siamo convinti - conclude Magaro' - che tale proposta debba essere rivalutata con attenzione dal ministro Mussi, anche nell'ambito di un piu' ampio confronto istituzionale in materia''.

Pagano gli studenti. Il ministro Mussi chiede al rettore dell'Universita' di Catanzaro di annullare i test per l'ammissione ai corsi a numero chiuso di Medicina, per le irregolarita' che sono emerse, e la riposta del prof. Francesco Saverio Costanzo e' immediata: la prova sara' ripetuta. La decisione, pressoche' scontata, suscita il commento improntato ''a grande amarezza'' di uno studente che aveva svolto la prova rispettando in pieno le regole. ''Capisco che debba essere garantito le legalita' e la trasparenza - dice B.C. - ma il danno che subisce chi come ha sostenuto correttamente la prova e' grave''. La rabbia di B.C. deriva anche dal fatto che le risposte che ha dato ai quiz gli avrebbe consentito di superare ampiamente la prova. ''Sostenere un nuovo test - dice - e' sempre un rischio anche perche' le domande sono estremamente varie e complicate. E poi non e' detto che l'esito della nuova prova sia lo stesso di quella precedente''. Secondo lo studente, ''forse e' arrivato il momento, dopo quanto e' successo, di annullare il numero chiuso nelle facolta'. In questo modo - dice - si garantirebbe il diritto allo studio per tutti''. Il rettore dell'Universita' di Catanzaro ha accolto con grande soddisfazione la richiesta del ministro Mussi di annullare i test di ammissione. ''Di fronte all'invito che ci e' stato rivolto dal ministro - ha detto il prof. Costanzo - non possiamo che agire di conseguenza. Quando abbiamo segnalato a Mussi ed all'autorita' giudiziaria le irregolarita' che abbiamo riscontrato lo abbiamo fatto nel segno della trasparenza e della legalita'. Ed e' su questa linea che intendiamo proseguire''. Costanzo si e' detto convinto che ''dalla vicenda dei test di ammissione il sistema universitario esce rafforzato perche' ha dimostrato di avere in se' gli strumenti necessari per fronteggiare situazioni cosi' delicate. Aspetto adesso di avere notizie piu' precise e di concordare con il Ministero quando e come ripetere i test. La linearita' del nostro comportamento, peraltro, e' dimostrata dal fatto che il ministro Mussi ci ha voluto ringraziare per il comportamento tenuto dall'Universita' di Catanzaro in questa complessa vicenda''. L'annullamento dei test riguarda tutti i corsi a numero chiuso. Non solo medicina, dunque, ma anche odontOiatria e veterinaria. Nessuna eccezione, dunque, per avere la massima garanzia sul rispetto delle regole per tutti i corsi. Comincia a muovere i primi passi concreti, intanto, l' inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro sui presunti illeciti illeciti che ci sarebbero stati nello svolgimento dei test di ammissione. Il pm Salvatore Curcio ha avviato le deposizioni delle persone informate sui fatti sentendo per prima la professoressa Maria Pavia, presidente di una delle tre Commissioni nominate per lo svolgimento delle prove, che aveva segnalato al rettore le anomalie rilevate nei plichi per lo svolgimento dei test. Nel corso della deposizione la professoressa Pavia ha confermato di avere constatato la mancanza di tre questionari, rispetto a quanto contenuto nel verbale di consegna, dai plichi inviati all'Universita'. Curcio tentera' adesso di accertare chi e' stato a sottrarre i questioni dai plichi ed in che mani sono finiti.

A Catanzaro da rifare tutti i test. Non solo medicina, finora al centro del ciclone test, ma anche odontoiatria e veterinaria. Sono tutte da rifare le prove di ammissione ai corsi universitari a numero chiuso a Catanzaro, dopo la decisione del rettore di accogliere la richiesta del ministro Fabio Mussi di annullare i quiz. E' quanto si apprende da fonti ministeriali. A disposizione all'ateneo di Catanzaro ci sono ancora: 70 posti per medicina, 10 per odontoiatria e 22 per veterinaria. Alcune migliaia le domande per partecipare.

Il Rettore di Bari accusato di sequestro di persona. Critiche dai colleghi e minacce di denuncia da parte degli studenti. Le ha ricevute il rettore dell'università di Bari, Corrado Petrocelli, che con le sue accuse circostanziate ha sollevato il velo sulla truffa che si stava perpetrando nell'ateneo da lui guidato in occasione dei test di ammissione alla facoltà di medicina. "Tanti colleghi mi hanno detto 'vuoi fare lo sceriffo' - ha raccontato parlando con i cronisti a margine di un incontro alla Crui con i ministri dell'Economia e dell'Università - ma ovviamente non è così. Questi probabilmente operavano da anni e sono contento di aver scoperto il raggiro. Ho cercato di assicurare rigore anche proibendo di lasciare l'aula prima di un'ora, ma alcuni candidati hanno preso male la cosa ventilando nei miei confronti persino denunce per sequestro di persona.". Il trucchetto dei due cellulari, uno consegnato e l'altro nascosto addosso è stato il cavallo di troia dei "furbetti". "Facendo finta di masticare chewing gum parlavano al telefono con l'esterno" ha spiegato il rettore che anche reso noto di aver chiesto all'Ordine dei medici di valutare la possibilità di radiare i medici professionisti coinvolti in questa vicenda.

A Messina voti sopra la media nazionale. Centinaia di prove, con migliaia di candidati in tutta Italia. E' il resoconto delle prove di ammissione ai corsi universitari a numero chiuso, che ha visto per quattro indirizzi l'esame con i test unificati a livello nazionale: architettura, che interessato 33 atenei che, come risulta dal sito del ministero dell'Università, hanno completato le prove e assegnato i risultati; medicina e chirurgia, svolto in 37 università, ma con i risultati solo di 36 atenei, visto che Catanzaro ha bloccato da giorni lo spoglio dei risultati; stessa storia per odontoiatria (33 atenei) e veterinaria (14 atenei).
CATANZARO: A disposizione all'ateneo di Catanzaro ci sono: 70 posti per medicina, 10 per odontoiatria e 22 per veterinaria. Alcune migliaia le domande per partecipare. I risultati delle prove svolte il 4 settembre per medicina non sono state rese note per decisione dello stesso ateneo. Ora i test sono da rifare.
BARI: 324 i posti a disposizione a Bari per medicina. Il 4 settembre hanno partecipato all'esame 1.819 candidati. La richiesta del ministro Mussi è quella di estromettere i candidati indagati (per ora sono una ventina), mentre verrebbero confermati i risultati degli altri candidati. Molto alta la media dei primi classificati, in assoluto la "migliore" in Italia con due "76", gli unici registrati in tutte le prove, e altri due voti oltre settanta (73.25 e 71.00) nei primi quattro. Soltanto Messina ha fatto "meglio" quanto a presenza di "over 70".
MESSINA: Per i 200 posti messi a disposizione per medicina e chirurgia hanno concorso 1.159 candidati. Le prove dell'ateneo siciliano hanno sollecitato l'attenzione del ministro Mussi (che ha chiesto l'intervento della Procura per una verifica) perché i risultati sono andati ben oltre la media nazionale. I primi otto classificati (il sito del Miur, "Accesso programmato" pubblica i risultati di tutti i candidati divisi per università, senza il riferimento anagrafico in rispetto della privacy) hanno avuto punteggi superiori al 70.00 punteggio raggiunto o superato da singoli candidati soltanto negli atenei di Foggia, Modena, Napoli, Pavia, Udine, oltre naturalmente ai quattro candidati di Bari. Ecco i voti dei primi cinque candidati degli atenei interessati dal ciclone test, con il confronto di alcune delle principali università italiane:

 
   ATENEO        1       2       3       4       5
-----------------------------------------------------------------------
BARI: 76.00 76.00 73.25 71.00 67.75
FOGGIA: 71.00 64.50 63.50 59.75 58.75
BOLOGNA: 67.50 67.25 66.50 65.25 65.25
FIRENZE: 69.00 66.25 65.75 65.50 65.00
MESSINA: 73.00 73.00 71.75 71.75 71.00
MILANO: 69.50 67.00 67.00 66.75 65.50
MILANO BIC: 63.50 63.50 62.25 61.75 61.75
MODENA R.E.:73.00 62.50 61.75 61.75 61.75
NAPOLI F.II:72.00 61.25 60.75 60.75 60.50
PADOVA: 68.75 67.25 67.00 65.75 65.50
PALERMO: 68.00 68.00 67.50 67.50 66.25
PAVIA: 70.00 66.00 65.50 65.50 65.25
PISA: 69.50 68.50 66.25 65.50 65.25
LA SAPIENZA:67.00 65.75 64.25 63.25 63.00
TOR VERGATA:66.75 63.75 63.50 63.00 62.50
SIENA: 62.00 61.75 60.75 60.50 60.25
TORINO: 66.75 66.50 65.25 65.00 64.25
UDINE: 70.25 67.25 66.75 65.75 64.75
 

Via medici e studenti conniventi. Via gli studenti colti in flagrante, ma anche i medici conniventi. Il rettore dell'università di bari, Corrado Petrocelli, ha chiesto all'Ordine professionale di verificare se non sia il caso di radiare i medici conniventi coinvolti nello scandalo dei test-truffa per l'ammissione alle facoltà a numero chiuso. Petrocelli nei ha parlato con i cronisti a margine di un incontro alla Crui con i ministri dell'Economia e dell'Università e Ricerca. "Mi chiedo - ha detto - che medico sarà chi comincia con una truffa".

Corbelli “La scelta di Mussi è giusta”. "L'annullamento e la ripetizione dei test di ammissione alla facoltà di Medicina dell'Università di Catanzaro, sollecitati nei giorni scorsi dal Movimento Diritti Civili e chiesti oggi ufficialmente dal Ministro Fabio Mussi, è una scelta giusta e inevitabile, dopo lo scandalo dei plichi aperti denunciato dal Rettore dell'Università Magna Graecia. La magistratura adesso deve andare fino in fondo e accertare eventuali ipotesi di reato poste in essere da ignoti. Il rispetto della legalità e dei diritti di tutti gli studenti deve essere l'obiettivo da perseguire". E' quanto afferma il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, tra i pochissimi ad essere intervenuto nei giorni scorsi dopo la denuncia del Rettore Francesco Saverio Costanzo. Corbelli aveva chiesto l'intervento della Procura della Repubblica di Catanzaro, del Ministro dell'Università Fabio Mussi, l'annullamento dei test di ammissione alla facoltà di Medicina dell'Università Magna Graecia e la ripetizione degli stessi. Lo stesso leader di Diritti Civili aveva chiesto al Ministro Mussi di non divulgare e distruggere i risultati dei test già svolti per evitare ricorsi, controricorsi e richieste risarcimenti danni di studenti ammessi ed esclusi. "Dopo la gravissima denuncia dal rettore dell'Università di Catanzaro, Francesco Saverio Costanzo, era doveroso, per l'obbligatorietà dell'azione penale, l'intervento della competente Procura della Repubblica. Si rendeva altresì necessario, come chiesto da Diritti Civili, anche l'intervento istituzionale del Ministro Mussi e l'annullamento dei test di ammissione alla facoltà di Medicina e la ripetizione degli stessi. Questo nel rispetto della legge e a tutela dei diritti di tutti gli studenti. Purtroppo dalla grave situazione creatasi si può uscire solo con la ripetizione dei test. E' opportuno inoltre non divulgare i risultati dei test già svolti e distruggere gli stessi. Questo per evitare che ammessi ed esclusi, per diverse ragioni, producano ricorsi e richieste di risarcimenti danni tali da compromettere la certezza stessa dell'iscrizione degli studenti alla facoltà di Medicina dell'Università catanzarese". Lo stesso Corbelli preannuncia una proposta di legge, che sarà portata all'attenzione del Governo e del Paralamento, per l'abrogazione dei test di ammissione e la sostituzione degli stessi con graduatorie di accesso alle diverse Facoltà per titoli e meriti secondo determinati parametri che terranno conto di diversi requisiti.

Amarezza della CGIL. Il segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil di Catanzaro, Franco Fruci, ha scritto al ministro Mussi ed al rettore dell'Università di Catanzaro, Costanzo, sottolineando la "profonda amarezza ed indignazione che si registra nella comunità universitaria" a causa della vicenda delle presunte irregolarità nello svolgimento dei test di ammissione alle facoltà a numero chiuso. "Ciò vale - aggiunge Fruci - soprattutto per i lavoratori, personale tecnico amministrativo e docente, che quotidianamente, a prezzo di enormi sacrifici, impegno e dedizione, garantiscono le funzioni istituzionali dell'ateneo, pur essendo consistentemente sott'organico. E' in questa direzione che nei pochissimi mesi dall'elezione del Rettore e del Preside della Facoltà di Medicina si sta lavorando per acquisire anche obiettivi di qualificazione e potenziamento dell'Università". Secondo la Flc-Cgil, "questa grave e pesante vicenda provoca una forte caduta di immagine e di credibilità di una università giovane come quella di Catanzaro, che oltretutto si trova in un contesto economico sociale e democratico difficile, caratterizzato da una diffusa illegalità. In questo periodo lo sforzo e l'impegno della parte sana dell'Università è teso a riorganizzare ed acquisire il governo dell'Ateneo sulla base di metodi e criteri di trasparenza e di legalità".

Rettore Costanzo “Un sistema che esce rafforzato”. "Da questa vicenda il sistema universitario esce rafforzato perché ha dimostrato di avere in sé gli strumenti necessari per fronteggiare tali delicate situazioni". Lo sostiene, in un comunicato, il rettore dell'Università di Catanzaro, Francesco Saverio Costanzo, facendo riferimento all'invito rivolto dal ministro Mussi ad annullare i testi di ammissione ai corsi a numero chiuso della facoltà di Medicina. "In particolare - aggiunge Costanzo - mi preme sottolineare ancora una volta che la giusta decisione del Ministro è anche conseguenza di quel nostro primo atto, che, come dissi allora, é la dimostrazione del nostro modo di operare corretto e trasparente. La decisione cautelativa del Ministero, in attesa di ulteriori accertamenti, consentirà, comunque, lo svolgimento delle prove concorsuali che saranno effettuate in tempo utile per garantire il normale avvio dell'anno accademico. Aspetto ora di avere notizie più precise e di concordare con il Ministero come e quando ripetere i test. La segnalazione tempestiva delle anomalie riscontrate nei plichi concorsuali è stata possibile grazie all'elevato grado di attenzione con cui le commissioni e i funzionari preposti al controllo delle operazioni hanno seguito e curato tutte le procedure concorsuali. Lo stesso Ministro dell'Università ci ha voluto ringraziare per il comportamento tenuto dall'Università di Catanzaro in questa complessa vicenda"

Mussi “Togliere i prof colpevoli”. "Se i professori hanno organizzato una truffa non avrò pace finché non li vedrò cacciati dall' università. Questo il commento del ministro dell'Università Fabio Mussi dopo i recenti scandali nel mondo universitario su test di ammissione. Alla domanda sul perché non fossero stati annullati gli esami a livello nazionale Mussi replica: "il ministro non ha questo potere che invece è dei rettori". Inoltre questa ipotesi avrebbe voluto dire "violare il diritto di chi aveva fatto gli esami regolarmente. Bisogna colpire gli abusi non colpire tutti: quindi ho proposto a Catanzaro di rifare la procedura e a Bari di escludere gli studenti che appoggiandosi ad una associazione criminale hanno comprato le risposte giuste".
Scandali alla luce. "E' bene che gli scandali vengano alla luce e gli scandali vengono alla luce perché questo Governo e questo ministero hanno posto la questione morale e della trasparenza al centro". Lo ha detto, riferendosi allo scandalo dei test universitari, il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, che in apertura di una conferenza stampa a Palazzo Chigi ha ringraziato i due rettori delle università di Bari, Petrocelli, e Catanzaro, Costanzo, perché "grazie alla loro denuncia abbiamo potuto avere notizie di reati, prove truccate o alterate", la Guardia di Finanza per il lavoro svolto a Bari e il prefetto Serra per la sua "graditissima e piena" collaborazione.
Riservatezza dei dati. "Ho messo allo studio un sistema di garanzie della riservatezza dei dati prima dell'apertura delle prove". Lo ha annunciato il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, alla luce di quanto accaduto con i test di accesso alle facoltà a numero programmato. "Bisogna alzare il livello delle garanzie di riservatezza" ha aggiunto il ministro ricordando a proposito dei meccanismi di selezione che nel decreto delegato approvato il 27 luglio dal consiglio dei ministri si prevede che per l'accesso alle facoltà a numero chiuso ci sia un meccanismo per cui su 105 punti disponibili 80 derivino dai test di ammissione e 25 dal risultato medio degli ultimi 3 anni di scuola superiore e dal voto di maturità. Il ministro ha, inoltre, sottolineato che nel decreto sulle classi di laurea si stabilisce un pacchetto formativo base di cui è necessario disporre per poter accedere all'università.
Via i corrotti. Se ci sono docenti corrotti verranno mandati via dalle università. Lo ha assicurato il ministro dell'Università e della Ricerca Fabio Mussi riferendosi allo scandalo dei test-truffa. "A Bari pare che ci siano docenti universitari coinvolti in questa vicenda. Come in altri casi ci sarà la costituzione di parte civile del governo e chiederemo ai rettori e alla Corte di disciplina del Cun - ha annunciato Mussi - il massimo della severità, perché un bene prezioso dell'università è il suo prestigio. Chiederò dunque alla Corte di disciplina del Cun di intervenire per liberare l'università dai corrotti".

 

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