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      Scomparsa del giornalista Pollichieni, commenti

       

       

      Scomparsa del giornalista Pollichieni, commenti

      07 mag 19 Vasta eco di cordoglio e commozione ha avuto la scomparsa del giornalista Paolo Pollichieni. Pubblichiamo di seguito i numerosi messaggi di cordoglio.

      "La notizia della morte di Paolo Pollichieni arriva all'improvviso e lascia attoniti tutti i calabresi. La sua professionalità, il suo impegno e la sua passione sono stati fondamentali per il racconto quotidiano della Calabria". E' quanto afferma, in una nota, il senatore del Pd, Ernesto Magorno. "Paolo Pollichieni è stato il faro - prosegue Magorno - per tanti giovani giornalisti, per tanti ragazzi che si sono avvicinati a questo mondo di cui lui era uno dei principali esponenti. Il suo impegno è stato fondamentale per la crescita del Corriere della Calabria che oggi è un cardine dell'informazione calabrese. L'avevo visto dopo il delicato intervento al Gemelli, un incontro in cui avevamo parlato di tante cose e che era terminato con un forte abbraccio. La mia vicinanza alla famiglia e a tutta la redazione del Corriere della Calabria".

      "Con profondo sconcerto e incredulità apprendo della prematura scomparsa di Paolo Pollichieni, professionista per il quale ho sempre nutrito stima sincera e di cui fatico a pensare che non sia più tra noi". E' quanto afferma, in una nota, il sindaco Mario Occhiuto. "Fuori da ogni retorica, Paolo era davvero quel che si dice un cronista di razza - aggiunge Occhiuto - capace di raccontare sia fatti di politica che di 'ndrangheta, per esempio, col piglio di chi sa veramente il mestiere. Non a caso era un riferimento di credibilità per gli stessi amministratori che finivano nella sua lente di ingrandimento o nelle sue interviste. Mancheranno le disamine e le attente analisi critiche, in particolare sulla realtà calabrese. Il mio pensiero, oltre che alla moglie ai figli, attorno a cui ci stringiamo, va all'editore del Corriere della Calabria, Paola Militano, e ai tanti cronisti che si sono alternati nelle redazioni da lui dirette, perché in Paolo Pollichieni hanno potuto trovare un padre che lascia nei suoi insegnamenti una bussola da seguire".

      "In una notte di maggio se ne va uno dei giornalisti più acuti ed influenti della Calabria, un uomo, Paolo Pollichieni, che ha saputo raccontare il mondo racchiuso nei confini della nostra regione, riuscendo sempre a dare una lettura profonda dei fatti". Così, in una nota, Confcooperative Calabria "esprime il proprio cordoglio alla famiglia del direttore Pollichieni, a tutti i colleghi e gli amici che gli sono sempre stati accanto, all'editore e alla cooperativa News&Com con cui ha sviluppato gli ultimi progetti editoriali. La Calabria perde una penna eminente, il mondo del giornalismo uno dei suoi protagonisti".

      "Con Paolo Pollichieni - dichiara il presidente degli industriali calabresi Natale Mazzuca - scompare un giornalista di razza, acuto, brillante ed attento. Con il Corriere della Calabria, di cui era direttore, trasformando il settimanale di inchiesta ed approfondimento in un giornale online, ha anticipato, insieme alla sua redazione, il modo di fare giornalismo sul web, al punto da farlo diventare un riferimento importante per l'opinione pubblica, per chi volesse aggiornarsi in tempo reale, approfondendo tematiche legate allo sviluppo del territorio. Gli industriali calabresi - conclude Mazzuca- si uniscono al cordoglio della famiglia, dei giornalisti ed operatori della redazione del giornale e dell'editore Paola Militano".

      "Con la morte di Pollichieni, la Calabria e il giornalismo calabrese - afferma l'ex parlamentare Costantino Fittante - perdono una voce libera sempre attenta alle problematiche che affliggono la nostra regione e impegnato nel dare un fattivo contributo alla domanda di sviluppo dei territori e di istituzioni efficienti e trasparenti. Ci mancherà e lo ricorderemo come persona e come giornalista. Sincere condoglianze alla famiglia e ai giornalisti calabresi e in particolare a quelli del Corriere della Calabria ai quali non possiamo che chiedere di proseguire la sua opera come espressione migliore per onorarlo".

      "Ci lascia un grande giornalista, capace di raccontare le contraddizioni di una regione difficile. Cronista di valore e direttore coraggioso, Paolo Pollichieni ha allevato generazioni di giovani talenti dell'informazione. Spetta a loro adesso continuare il lavoro di Paolo". E' quanto afferma il presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algieri. "Ci sentiremo tutti - aggiunge Algieri - orfani di una firma autorevole. Ci mancheranno i suoi articoli e la sua rubrica. Mi unisco al cordoglio della famiglia, della redazione del Corriere della Calabria e dell'editore Paola Militano".

      "Con la scomparsa di Paolo Pollichieni - afferma Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria - se ne va una parte di Calabria migliore. Quella vera che ha raccontato senza filtri e senza timori reverenziali trasmettendo l'essenza più profonda della nostra terra. Mi stringo al dolore della famiglia e rivolgo un abbraccio carico di stima e vicinanza a tutti i componenti della redazione del Corriere della Calabria ed all'editrice Paola Militano".

      "La scomparsa di Paolo Pollichieni lascia un vuoto enorme nel mondo dell'informazione calabrese". Così Michele Sapia, segretario generale di Fai Cisl Calabria. "Il suo modo di raccontare la nostra regione con le sue contraddizioni e le sue potenzialità - sostiene Sapia - lo rendevano uno dei protagonisti più coraggiosi che abbiano attraversato la storia recente de giornalismo calabrese. A nome mio e di Fai Cisl Calabria esprimo vicinanza alla famiglia, alla redazione del Corriere della Calabria e all'editrice Paola Militano per la perdita di una figura così importante".

      "La scomparsa di Paolo Pollichieni è una grave perdita per il giornalismo. Se n'è andato un professionista di grande spessore che si è speso fino all'ultimo per un'informazione oggettiva e plurale, che ha saputo raccontare il territorio calabrese con rara intelligenza e profondità, una voce libera e scomoda per gli apparati di potere, un maestro che ha formato tanti nuovi giornalisti e un punto di riferimento per il dibattito politico e sociale in Calabria, regione spesso vittima della paura, della cultura del silenzio e di una scarsa coscienza della propria identità". Lo affermano, in una nota, i parlamentari del Movimento Cinque Stelle Bianca Laura Granato, Francesco Sapia, Paolo Parentela e Giuseppe d'Ippolito. "Pollichieni era uno che pubblicava le notizie - proseguono i parlamentari del M5s - le cercava, le sapeva, le aveva prima degli altri. Non faceva sconti a nessuno e credeva nel ruolo del giornalismo coraggioso per l'emancipazione della Calabria, piegata da vecchie logiche di subordinazione, dalla fame di potere di buona parte della politica, dai ricatti e favori di palazzo e dall'inadeguatezza e improntitudine di dirigenti subdoli e trasformisti. Pollichieni ha creato il Corriere della Calabria, che, grazie alla sua figura e ai giovani cresciuti sotto la propria guida, è diventato organo di primo piano per la cronaca e l'approfondimento su tutti i temi di interesse pubblico. Siamo vicini alla famiglia del giornalista e ai suoi collaboratori".

      "Paolo Pollichieni è stato un giornalista puro, severo, rigoroso e prezioso per l'emancipazione della Calabria, che richiede un'informazione obiettiva, basata sui fatti quotidiani. Ne ricordo il coraggio, l'entusiasmo, la capacità professionale, la profondità intellettuale e la vivace ironia negli editoriali, negli articoli e nella rubrica video 'Omissis', diventata virale". Lo afferma, in una nota, la deputata del Movimento Cinque Stelle Dalila Nesci. "Pollichieni - prosegue - ha saputo raccontare come pochi i drammi, i bisogni, le contraddizioni e le potenzialità della Calabria. Ha reso un servizio fondamentale ai cittadini e ogni giorno ha stimolato la classe politica, spesso chiusa nella propria autoreferenzialità e allergica al suo giornalismo, forte della verità, della verifica delle fonti, di un'autorevolezza indiscutibile. In particolare, Pollichieni ha scavato a fondo sulla gestione della sanità calabrese e reso conto delle pratiche, dei vizi nei palazzi della Giunta e del Consiglio regionale. Con i suoi giovani redattori, che ha formato con scrupolo e dedizione, ha fatto emergere scandali, abusi e irregolarità, che tante volte hanno costituito la base delle mie denunce e azioni parlamentari. Pollichieni ha affrontato argomenti spinosi con una conoscenza sempre capillare di problemi e fenomeni che hanno causato la marginalità della Calabria e l'emigrazione progressiva di diverse generazioni. Penso ai suoi servizi sulla 'ndrangheta e sulla massoneria deviata, documentati e ricchi di dettagli". "Piango - conclude Nesci - la scomparsa di un grande professionista, di un amico, di un maestro di quel giornalismo d'inchiesta che serve alla nostra terra. Abbraccio i suoi familiari e collaboratori, sicura che l'eredità di Paolo verrà raccolta e non si perderà".

      "Provo sincera emozione per la scomparsa di Paolo Pollichieni, direttore del 'Corriere della Calabria'. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Vincenzo Pasqua. "In questi anni di impegno istituzionale e politico - prosegue Pasqua - ho avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne il profilo umano e la grande professionalità. Paolo Pollichieni e il suo giornale hanno certamente esercitato un ruolo importante nel panorama dell'informazione regionale, con servizi e approfondimenti che sono comunque risultati un contributo importante per il dibattito civile e politico in Calabria. Porgo il mio cordoglio alla moglie, signora Giovanna Cannizzaro, e ai figli Pietro e Luciano, unendomi al loro dolore".

      "La scomparsa di Paolo Pollichieni rappresenta una grave perdita per il giornalismo calabrese che vedeva in lui un punto fermo nella garanzia di un'informazione realmente legata all'interesse collettivo". Così il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. "Ci mancheranno le sue critiche costruttive - prosegue Abramo - i suoi appunti e le sue rigorose analisi di stampo politico e sociale che hanno contribuito a tenere sempre alto il livello di attenzione dell'opinione pubblica su temi fondamentali. Grazie alla sua esperienza pluriennale da caposervizio e direttore di testate e agenzie di stampa, Pollichieni è stato una vera guida per tanti giornalisti calabresi ai quali mancherà la sua voce libera, democratica e pluralista. Ai familiari desidero esprimere la più sentita vicinanza e il mio profondo cordoglio insieme a quello dell'intera amministrazione".

      "La notizia dell'improvvisa scomparsa del direttore del Corriere della Calabria mi ha lasciato profondamente addolorato e senza parole anche per il rapporto di profonda stima ed amicizia che ci legava dai tempi della mia elezione nel lontano 1995 a Consigliere regionale della Calabria". Lo afferma, in una nota, il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra. "Chi come me ha avuto il piacere di conoscerlo - prosegue Pappaterra - può sicuramente affermare che la sua scomparsa costituisce una grande perdita per il giornalismo calabrese difficilmente colmabile. Le sue doti umane e professionali che hanno accompagnato il suo lavoro rappresentano una testimonianza che va solo custodita e possibilmente trasmessa. Rigore assoluto nel suo lavoro senza mai rinunciare o deviare da una deontologia professionale che per Paolo era un valore irrinunciabile. Capacità di analisi straordinarie condotte con serietà arrivando spesso a giudizi critici, a volte anche sferzanti quando li riteneva necessari, ma sempre con l'obiettivo di far crescere la nostra terra". "Nelle interviste - sostiene ancora Pappaterra - esprimeva lucidità e rispetto dell'interlocutore che aveva davanti senza mai essere banale. Esprimeva doti di grande umanità, generosità ed empatia soprattutto con i suoi collaboratori che gli hanno consentito di allevare una leva di giovani professionisti che rappresentano il futuro del giornalismo calabrese e spero nazionale. Alla famiglia ed ai giornalisti del Corriere della Calabria rinnovo le mie più sincere e sentite condoglianze e la mia vicinanza. A Paolo un saluto carico di dolore e di tristezza, mescolati a sentimenti di gratitudine per la straordinaria esperienza che lascia in eredità al mondo del giornalismo e a tutti noi".

      "Con la scomparsa di Paolo Pollichieni il giornalismo calabrese perde una figura di rango. Paolo ha dimostrato nei lunghi anni di carriera di essere stato un giornalista di razza, caparbio, preparato e, soprattutto, libero". Lo afferma, in una nota, Giovanni Puccio, responsabile organizzativo regionale del Pd. "Una libertà che ha voluto ritagliarsi anche più recentemente - prosegue Puccio - affrontando in prima persona sfide editoriali importanti che, a loro volta, hanno consentito la formazione di nuove leve di capaci giornalisti e la nascita di altre prestigiose firme. Alla famiglia, la moglie e i due figli, e alla sua redazione giungano la vicinanza e le condoglianze del Partito Democratico calabrese".

      "I segretari generali regionali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl) - è detto in un comunicato unitario - esprimono il loro cordoglio per la grave perdita di Paolo Pollicheni, giornalista di grande spessore, sempre attento ai problemi della Calabria e del mondo del lavoro a cui non ha mai lesinato spazio e rilievo nel suo lavoro quotidiano. Condoglianze alla famiglia e a tutti i componenti della redazione del Corriere della Calabria".

      "Rivolgo alla famiglia ed ai colleghi de 'Il Corriere della Calabria' - afferma Antonio Marziale, garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione - i miei più sentiti sentimenti di cordoglio per la scomparsa del direttore Paolo Pollichieni. Paolo è stato un amico e non ha mai mancato di sostenere le rivendicazioni del mio ufficio a vantaggio dei bambini più sfortunati. Lo ricorderò sempre con affetto e stima per il coraggio e la franchezza che hanno sempre contraddistinto le convinzioni di cui era portatore".

      "Apprendo a Roma della morte dell'amico Paolo Pollichieni. Una perdita che mi addolora". Lo afferma, in una dichiarazione, Agazio Loiero, ex ministro, parlamentare e presidente della Regione. "Sono andato a trovarlo - aggiunge - nella sua casa a Roma prima di Pasqua perché sapevo che non era messo bene in salute. Anche se l'ho trovato come sempre reattivo e ottimista. Era sicuramente la famiglia, la moglie Giovanna e i suoi figli Luciano e Pietro, dei quali andava fiero, la sua forza. Pollichieni aveva professionalmente alcune qualità abbastanza rare: era combattivo e andava fino in fondo alle cose che col suo fiuto scopriva e soprattutto aveva coraggio. Qualità, quest'ultima, non molto diffusa nel nostro Paese. Con la sua redazione, che difendeva sempre e comunque, conduceva battaglie di verità nel nostro difficile territorio. Sul piano umano poi, se ti sentiva amico, ricambiava con uno slancio e una generosità non comuni. E la sua amicizia era per sempre, non come quelle labili e volatili che spesso si riscontrano nella vita". "Da oggi il giornalismo calabrese, ma anche quello nazionale, - conclude Loiero - sarà più povero. Riposa in pace, amico mio".

      "La scomparsa del direttore Paolo Pollichieni, brillante cronista ed intellettuale di razza, è una grave perdita per il giornalismo e per l'intera comunità calabrese. La sua morte lascia un vuoto enorme nel panorama dell'informazione, ancor più in una terra come la nostra, storicamente madre fertile di straordinari punti di riferimento intellettuali, capaci di riflettere e far riflettere, offrendo ai lettori le più lucide chiavi di lettura per l'interpretazione dei fatti e dei processi storici che la Calabria ha attraversato negli ultimi decenni". E' quanto afferma, in una nota, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Nella riunione del Consiglio comunale svoltasi oggi é stato osservato un minuto di silenzio per onorare la memoria del giornalista calabrese prematuramente scomparso. "Pollichieni - prosegue Falcomatà - era cresciuto giornalisticamente in quella storica fucina di talenti che è stata la redazione reggina della Gazzetta del Sud. La sua penna era fluida ed efficace e trasmetteva con chiarezza al lettore l'essenza della notizia, senza vaghezze o omissioni. Se aveva una notizia (e lui ne aveva tante) la scriveva senza indugio, non esitando a svilupparla sulla base delle sue consapevoli intuizioni. In diverse occasioni il direttore aveva affermato che il giornalismo non è una professione per vili. Concordo. Pollichieni non amava le mezze misure e affilava sempre la sua penna che spesso e volentieri diventava un rasoio. Era spietato con un certo tipo di politica, contribuendo, attraverso il racconto delle vicende che hanno interessato la nostra terra negli ultimi decenni, a costituire una solida coscienza civica nei lettori". "La sua più spiccata caratteristica - sottolinea ancora il sindaco di Reggio Calabria - è stata quella di non aver mai avuto riserve o timori reverenziali nei confronti di chicchessia. La sua ultima avventura editoriale, quel Corriere della Calabria che in questi anni è diventato un baluardo dell'informazione calabrese, ha confermato, qualora ce ne fosse stato bisogno, il suo grande talento di 'uomo squadra', capace di dirigere con mano sicura una redazione capace, vivace ed eterogenea".

      "Non è semplice per me dire addio a Paolo Pollichieni. Chi come me ha scelto di dedicare la propria vita alla politica, sa di avere tanta gente vicino, ma pochi veri punti di riferimento. Paolo era uno di questi. Perché aveva solo un volto, e solo una parola. Doti, queste, che sono ancora oggi quasi un lusso per chi in Calabria esercita una professione a continuo contatto con il potere". Lo afferma, in una nota, la deputata di FdI Wanda Ferro. "Io ho sempre letto in queste sue qualità - prosegue Ferro - il segno di una forza caratteriale, di una ricchezza interiore, di un disinteresse quasi sprezzante per gli interessi materiali, che rappresentano ciò che più di tutto è capace di alimentare la libertà di un uomo. Ed è per questo che per me è importante il ricordo del profilo umano di Paolo, che ho avuto il privilegio di sentire vicino soprattutto nei momenti per me più difficili, e dal quale ho tratto tanta della forza e della determinazione di cui ho avuto bisogno. Il mio saluto è quindi un messaggio di immensa gratitudine per l'uomo, prima ancora che per il giornalista. Come calabrese, però, piango anche la scomparsa di un giornalista vero, coraggioso, rigoroso, corretto, che ha avuto sempre come unica guida la verità e l'ostinatezza dei fatti". "Parlavo della sua libertà - aggiunge la parlamentare - che gli consentiva uno stile ironico e tagliente davanti agli episodi di malaffare, ai privilegi e alle meschinità di una classe politica famelica ed autoreferenziale. Ma voglio citare la sua determinazione nel raccontare gli affari della 'ndrangheta, la sua forza oppressiva e pervasiva, le sue devastanti ripercussioni sulle possibilità di sviluppo del territorio, ma anche nel parlare di quella zona grigia in cui la criminalità si incontra con i professionisti, con la politica, con i pezzi deviati delle istituzioni. Il suo lavoro d'inchiesta, caratterizzato da una profonda conoscenza dei fatti e da una rigorosa attività di verifica, è sempre stato una preziosa fonte di informazioni e un continuo stimolo per chi ha assunto la responsabilità di governare la cosa pubblica. A rendere un po' meno dolorosa questa perdita, umana e professionale, la sua capacità di trasmettere a tanti giovani giornalisti il suo metodo di lavoro e i valori di un giornalismo libero e rivolto al solo interesse della ricerca della verità e della garanzia del diritto dei lettori ad essere correttamente informati". "Rivolgo un sincero sentimento di cordoglio - conclude Ferro - ai suoi familiari, e anche ai suoi collaboratori che, lavorando al suo fianco per gran parte del tempo, hanno rappresentato una seconda famiglia. Per questo mi stringo in un affettuoso abbraccio all'editore del Corriere della Calabria Paola Militano e a tutti gli splendidi giornalisti e collaboratori della sua redazione".

      "Se n'è andato un giornalista. Uno di quelli con la g maiuscola". Lo affermano, in una nota, i giornalisti Carlo Macrì, Gianfranco Manfredi, Pantalone Sergi e Filippo Veltri facendo riferimento alla morte del direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni. "Noi che Paolo l'abbiamo conosciuto bene, che con lui abbiamo lavorato in decine e decine di occasioni e in anni, in tanti anni difficili e duri - aggiungono - ora non abbiamo altre parole se non quelle del dolore profondo e cupo. In noi il senso della lacerazione e del vuoto profondo che lascia. Ora non possiamo che stare vicini a Giovanna e ai figli Pietro e Luciano. Ci sarà tempo per onorare Paolo".

      "Con la scomparsa di Paolo Pollichieni se ne va un pezzo importante di giornalismo calabrese". Lo afferma, in una dichiarazione, il consigliere regionale Francesco D'Agostino. "Oggi è un giorno triste - prosegue D'Agostino - perché perdiamo un riferimento solido e di qualità, da sempre attento alle dinamiche più profonde e autentiche di questa regione. Una persona da anni in prima fila nella battaglia per una Calabria diversa e migliore. Alla famiglia, e dunque alla moglie e ai figli, e alla redazione del Corriere della Calabria, esprimo tutto il mio cordoglio e la mia vicinanza, nella consapevolezza che il bagaglio di valori ed esperienza di Paolo Pollichieni non andrà perduto, ma continuerà a rivivere in quanti lavoreranno per una informazione vera e libera in Calabria".

      "La prematura ed improvvisa scomparsa di Paolo Pollichieni è una grave perdita per il giornalismo calabrese." E' quanto dichiara il consigliere regionale Alessandro Nicolò. "Giornalista attento - aggiunge Nicolò - ha contribuito notevolmente ad alzare l'attenzione dell'opinione pubblica, sulle difficoltà della vita civile ed economica calabrese. Ho avuto modo di conoscerlo, apprezzandone anche il suo equilibrio di uomo. Rivolgo il mio pensiero alla famiglia, alla moglie, signora Giovanna Cannizzaro, ai figli Pietro e Luciano ai quali ha dedicato ogni pensiero fino all'ultimo istante della vita terrena".

      "Esprimo il più sincero cordoglio per la scomparsa del giornalista Paolo Pollichieni, direttore del Corriere della Calabria e penna storica del giornalismo calabrese". Lo afferma, in una nota, Giovanni Nucera, presidente del Gruppo consiliare regionale "La Sinistra" e consigliere delegato allo Sport, Politiche giovanili, Associazionismo e Volontariato. "Un giornalista libero - aggiunge Nucera - attento e acuto, che ha sempre raccontato la Calabria in tutte le sue contraddizioni e peculiarità con grande professionalità e coraggio, offrendo un contributo importante all'informazione e al dibattito politico. Alla sua famiglia e alla redazione del Corriere della Calabria giunga il mio fraterno abbraccio".

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