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      Strage familiare a Rende: a sparare il padre, poi colpo in bocca

       

       

      Strage familiare a Rende: a sparare il padre, poi colpo in bocca

      12 feb 18 Si tratterebbe di una tragedia familiare quella avvenuta questa notte a Contrada Cutura di Rende, centro dell'hinterland di Cosenza, in una villetta di via Malta dove i componenti della famiglia Giordano sono stati trovati uccisi a colpi di pistola. Le verifiche dei carabinieri dei Ris, che stanno ancora lavorando al'interno della villetta ricostruendo i particolari, hanno appurato che a compiere la strage sarebbe stato Salvatore Giordano, il capo famiglia che avrebbe prima accoltellato la moglie, Francesca Vilardi, di 59 anni e poi la figlia Cristiana di 31 anni e poi avrebbe sparato ad entrambe. Poi, in una stanza attigua avrebbe sparato al figlio Giovanni di 26 anni. Infine con la pistola si sarebbe tolta la vita sparandosi in bocca.

      Il Procuratore Spagnuolo lascia la scena del crimine

      La scena del crimine: Ricostruita tutta la scena del crimine. I corpi del capofaniglia, della moglie e della figlia sono stato trovati nel corridoio, mentre quello del figlio era in una stanza vicina. Due le pistole utilizzte e trovate dagli investigatoti una vicina al corpo di Salvatore Giordano, l'altra nel corridoio. Entrambe le armi erano legalmente possedute dal padre, che abita nel piano di sotto, e regolarmente denunciate e custodite in un armadio. A scoprire la tragedia il fratello Giovanni, socio nell'attivita di telefonia che i due posseggono a Cosenza nei pressi dell'autostazione e che è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti. L'uomo aspettava questa mattina il fratello nell'attività commerciale e non essendosi presentato, verso le 13, avrebbe fatto un sopralluogo a casa, visto che non riceveva risposte al cellulare. Qui trovava l'ingresso chiuso e nessuno che venisse ad aprire. Così Giovanni ha chiamato i Vigili del Fuoco che hanno sfondato la porta e trovato la macabra scena di sangue.

      Le indagini dei Carabinieri. A questo punto entrano in scena i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza coadiuvati dal gruppo della scientifica e poi dal Ris. Il Procuratore della Repubblica, Mario Spagnuolo, ha voluto personalmente rendersi conto della situazione facendo un sopralluogo nella villetta. La scena del crimine in un primo momento prospettava più di una ipotesi. Tra queste, oltre quella dell'omicidio suicidio, anche quella di un conflitto a fuoco, viste le due armi ritrovate. La tragedia, secondo la ricostruzione degli investigatori, è avvenuta intorno alle quattro di stamattina. Un'indicazione in tal senso è venuta dalla madre di Salvatore Giordano che ha detto di aver sentito del trambusto a quell'ora. La donna, però, non ha fatto particolare caso ed è stato il fratello a scoprire la strage. Si ignorano totalmente i motivi dell'insano gesto visto che la famiglia Giordano non aveva particolari problemi economici né di salute.

      Nessun problema apparente. Un cugino che abita nella villetta vicino l'ha definita "Una famiglia tranquilla, mai un litigio. Non mi capacito di ciò che è accaduto. Salvatore era un lavoratore, i ragazzi due giovani normali, Cristiana lavorava in un call center e Giovanni era all'università". In serata è giunto il cordoglio del Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, scosso dall'avvenimento. “La nostra comunità è oggi profondamente scossa per la tragedia che ha colpito una intera famiglia di Rende”. Il sindaco esprime la sua profonda commozione per il gravissimo fatto di cronaca che ha turbato tutto l'hinterland nel giorno in cui la città capoluogo celebrava la sua Santa patrona. “Silenzio e riflessione devono accompagnare questo triste momento – aggiunge Occhiuto – Ci interroghiamo smarriti su un evento che sfugge alla nostra ragione. Cosenza e i cuoi cittadini si stringono in un abbraccio ai congiunti delle vittime e alla collettività rendese”.

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